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domenica 11 agosto 2013

Pesce vivo mangia pesce morto

In una pizzeria di una località di montagna abbastanza famosa per essere (stata) nelle mani della politica malavitosa, c'è un acquario con una decina di pesciolini multicolore.
- Ah che bello, dice al bambino il genitore cui si attiva prontamente il frame |Nemo|, hai visto quanti pesciolini?
- Ma non sono veri no? Sono di plastica!
- No no, sono proprio veri, vedi che si muovono? Sono dei pesciolini piccoli ma veri, un po' come quelli di |Nemo|, te li ricordi? quelli che stanno sempre nell'acquario e poi fuggono...
- ...
- Ecco, guarda quei due piccoletti neri, vedi che stanno litigando? Litigano tra loro, anzi no, non tra loro, se la stanno prendendo con uno più piccolo, anzi...

Con leggero sgomento il genitore waltdisneyzzato realizza che i due pesciolini neri sono animali saprofagi, e in quel preciso momento stanno spolpando il cadavere variopinto di un loro sfortunato compagno.
Il genitore perbene tace sulla spiacevole situazione, improvvisamente imbarazzato rispetto al frame |Nemo|.

I bambini piccoli sono belli perché anche se chiedono un mucchio di cose talvolta guardano affascinati senza chiedere nulla, senza che si capisca mai perché certe cose sono silenziose e altre piene di domande.

Poi arriva un bambino più grande: guarda un attimo l'acquario e scopre subito la scena del fiero pasto. Passa un inserviente e il bambino grandicello fa notare lo sbranamento interspecie, ma l'inserviente, con quella stupida leggerezza che gli ignoranti riservano ai fanciulli, gli dice: ma no, è di plastica!

Perché l'inserviente menta è abbastanza comprensibile: ospitare nel proprio locale un acquario con pesci morti che vengono sbranati dagli altri pesci non sembra corrispondere alle norme minime della falsità piccoloborghese che regola la vita commerciale. Io mangio la tua pizza -> tu non mi fai vedere un acquario con pesci che si divorano tra loro. Anche se tu sei un pizzaiolo malavitoso che divora deboli e innocenti. Semplicemente non sta bene, e io voglio mangiare la pizza, se poi sei malavitoso non mi riguarda.

E' interessante che la |plastica| sia un altro frame della scena: l'ha evocata all'inizio il bambino di quattro anni, sostanzialmente non riconoscendo la Natura in una natura tanto sacrificata; l'ha poi evocata l'inserviente abbrutito, per negare l'evidenza della Natura-ossia-Morte.

La scena termina con il medesimo inserviente che, credendo di non essere visto da me, dà di gomito al suo collega anziano e gli racconta rapidamente l'accaduto. L'anziano ride della cosa senza quasi commentare.
Si sa, ai piccoli si può raccontare qualsiasi stronzata.
La realtà è un'altra cosa.

giovedì 8 agosto 2013

Coglioni pazzeschi tutto intorno a me

in pizzeria accanto a me oggi pranzavano due coglioni e una cogliona di mezza età, probabilmente impiegati, tali che per ben descriverli ci vorrebbe Michel Houellebecq di buon umore.
- Ma lui è giovane no?
- Certo che è GIOVANE, ha 75 anni.

Segue racconto su conoscenti di cogliona, una famiglia intera con mamma dispotica del sud che schiavizza marito, che però ha voluto farsi schiavizzare, e figlia con consorte, al marito della stronza è venuto tumore dopo che lei lo ha obbligato a vendere casa di famiglia, perché le malattie sono un segno di qualche cosa di sbagliato nella vita, poi la madre-tiranna SI È FATTA VENIRE LA SCIATICA - PERCHÉ SE L'È FATTA PROPRIO VENIRE - per poter schiavizzare la figlia.

PS: le malattie dipendono tutte dalle nostre scelte di vita, i medici non lo sanno perché sono ignoranti e studiano solo le loro tabelle, ma è ora che si cominci a capire che c'è "dell'altro" che la scienza non comprende.



Finché non troverai il coraggio di prendere la parola per provare a mettere in crisi il tuo prossimo, idiota in buona fede ma fragoroso, l'unica resistenza interiore corretta consiste in un totale disprezzo fenomenologico.