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martedì 25 novembre 2014

Letture obbligatorie della settimana, 3

- Kant, Critica della ragion pura (II. Dialettica trasc., Lib. II, Cap. II: L'antinomia della ragion pura)

- Hegel, Scienza della logica (Sez. II, Quantità. Cap. I, La quantità, Nota II)

- Carlo Rovelli, La realtà non è come ci appare

- C.S. Peirce, Opere (L'amore evolutivo, 6.287-317)

giovedì 20 novembre 2014

Intuizione, 33 (Micro-dio)

Il diametro della sfera dell'universo osservabile è pari a circa 93 miliardi di anni luce (un anno luce = 9461 miliardi di chilometri).

Se dio esistesse sarebbe un microbo cosmico.

mercoledì 19 novembre 2014

Interstellar: pareri seri di fisici e filosofi.

  • "Interstellar" e' un film di fantascienza estremamente classico ed estremamente solido, retto da tutti i pilastri del genere - finzione della scienza, viaggi spaziali, pianeti alieni, paradossi temporali, distopia, conflitti morali, voli mistici. Vale parecchio piu' dei soldi del biglietto. Molto apprezzati: le onde; il tesseratto (per l'idea); il mondochiuso (che pero' e' troppo piccolo di diametro). E il titolo: 'interstellare', come 'interplanetario', non lo sentivo da decenni." (Tito Magri, filosofo, Università Roma 3)

  • A me ha lasciato abbastanza indifferente, come mi accade spesso con i film dei fratelli Nolan. Da una parte sceneggiature ingegnose e lambiccate che sembrano esperimenti mentali da presentare a un convegno di metafisica, e che garantiscono il favore del pubblico intellettuale. Dall’altra, confezione audiovisiva spettacolare e impeccabile, da parco delle meraviglie, che garantisce il favore dei mangiatori di pop corn. In mezzo manca però quella cosa chiamata cinema, cioè l’arte di far vivere dei personaggi sullo schermo. I personaggi di Interstellar sono lì soltanto per illustrare teorie o concetti. Non basta prendere dei bravi attori, occorre anche dirigerli, offrirgli qualche scena interlocutoria che magari non rivela nessun segreto sulla struttura della materia, ma che ci fa sentire che i personaggi hanno una loro individualità. Anne Hathaway ha l’aria di una che si chiede tutto il tempo: ma che ci sto a fare qui? Matthew McConaughey sembra paracadutato da una puntata di True Detective, sfodera tutto il suo repertorio di espressioni tese e caricate, ma sembra al più un attore che recita bene, non un personaggio che prova qualcosa. Matt Damon è sprecato in un ruolo da caratterista. Un po’ meglio Jessica Chastain, e soprattutto Casey Affleck, ma il personaggio del figlio non ha un vero sviluppo, e alla fine il film lo perde per strada. Restando alla fantascienza degli ultimi decenni, mi pare che Contact di Zemeckis, A.I. di Spielberg e Solaris di Soderbergh, oppure più di recente Oblivion, Edge of Tomorrow e persino Benjamin Button, tocchino temi simili con una capacità di individuare i personaggi e coinvolgere gli spettatori molto superiore a quella di Interstellar. (Enrico Terrone, filosofo, Università di Torino).

  • Mi è piaciuto. È coerente, e anche dove sembra più improbabile - la scena di lui "dietro" la libreria, per altro forse una citazione o scopiazzatira da un episodio di Dr Who - ci sta, a ben vedere. Soprattutto non cede mai alla tentazione di concedere "cambiamenti del passato" di qualche tipo o sdoppiamenti delle linee temporali. Insomma lui causa delle cose nel passato perché le ha causate e realizza, coerentemente, quello che è stato. (Giuliano Torrengo, filosofo, Università statale di Milano)

  • Capolavoro ovviamente, che domande mi fai (Irene Giardina, fisica, CNR)

  • Anche per me e' stupendo: la tecnologia finalmente amichevole, la grafica della singolarita' suggestiva, forse la prima rappresentazione di alcuni aspetti psicologici legati ad un realistico e coerente viaggio nel tempo; illuminante e inquietante il negazionismo a scuola nel mondo terrestre distopico; umano e quasi divertente lo sbrocco dello scienziato (Matt Damon?) sulla sua "promettente Islanda". Mi spiace solo che il figlio maschio venga completamente sfanculato, e non se ne sappia piu' nulla. (Massimiliano Sacchi, fisico, CNR)

[continua...]

sabato 8 novembre 2014

L'ideologia di un renziano piccolo piccolo a proposito della cena di autofinanziamento (spiati su Facebook)

La singolare iniziativa di Matteo permette l'incasso di 18 milioni di euro....soldi che serviranno per finanziare il PD e pagare i dipendenti...nell'era dell'autofinanziamento .....

,,,naturalmente critiche da parte di alcuni politici del PD.....Secondo costoro avvicinare gli imprenditori significa abbandonare l'idea di sinistra del partito...Infatti, si chiedono: ma, verso dove si va????.....Non sanno darsi la risposta. Occorrono investimenti e denaro in circolazione per aumentare la massa di spostamento del denaro....Se il capitale dovesse rimanere nelle banche....Chi dovrebbe investire e come e chi dovrebbe fare partire la produzione e la crescita???????...Certamente non gli operai ed i dipendenti o i pensionati......ma certamente i capitalisti, tantoi odiati.

...l'essere fuori dall'ideologia della lotta di classe basata sul concetto che il capitalista era il padrone cattivo pronto a licenziare e pronto allo sfruttamento...resta, invece, il concetto moderno che il capitalista è un lavoratore come il suo dipendente....Ha un potere diverso .....ma, con i suoi dipendenti potrà condividre la stessa finalità, quella di ottimizzare la produzione e la crescita grazie al suo capitale investitio e grazie al lavoro efficiente della sua squadra di lavoratori...Tutti devono responsabilizzarsi e tutti devono considerare la impresa come propria, l'Uno per ottenere un profitto e per reinvestire...gli Altri per avere il privilegio del posto di lavoro sicuro....Se si dovesse spezzare questo tipo di rapporto avremmo come risultato la nascita di un conflitto tra le due figure la cui conseguenza potrebbe essere, da un lato la minaccia di chiusura o di dislocazione della impresa, dall'altra l'uso dello strumento dello sciopero in difesa del posto. Pertanto, sia il posto e sia il profitto sono i due fattori determinanti e portanti della crescita. Questi due elementi devono finalizzarsi all'ottimizzazione ed all'armonico rapporto tra imprenditore e dipendente. Fuori da questa idea di società si va verso il conflitto sociale....si torna indietro...verso la vecchia società ove tutti erano contro tutti......I risultati dell'ideologia legata alla lotta di classe coi suoi strumenti di Partito e del sindacato sono storici e legati alla costruzione di una società equa e più giusta.....Oggi, tutto si è modificato; nel mondo globalizzato ci sono altre forme di rapporti e di competizione.