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lunedì 18 novembre 2013

Appunti su "La conoscenza storica dal punto di vista cognitivo"

Conoscenza storica come rappresentazioni mentali.

Perché lo storicismo non funziona (nella scuola di massa) sul piano cognitivo.

Concatenamenti di eventi storici: meccanici (causali), non logici.
Tipicità del post hoc ergo propter hoc.

Informazioni del contesto iniziale troppo poco rilevanti (bisognerebbe eventualmente cominciare dal presente e andare a ritroso: "prima di x c'era y". Perché non si può?).
Se fino a un certo punto il bambino riceve come naturali le narrazioni sul passato, quando avviene la frattura gnoseologico-storica? Tra fanciullezza e adolescenza? Tra medie e superiori? Perché ricominciare dall'antichità nel primo biennio superiore? Forse sarebbe meglio continuare con la contemporaneità  e recuperare vecchie informazioni, via via ampliandole e approfondendole, in dialettica spiraloide, per assecondare la maturazione del discente?

Scuola italiana

La mia supplente dell'anno scorso scriveva "D'Anton" e pronunciava apéiron (non sapeva il greco ma diceva di voler insegnare i termini greci) e Goite (il famoso poeta tedesco-piemontese di inizio Ottocento).

Quest'anno invece il mio supplente è un Normalista e vorrei quasi chiedergli di darmi qualche lezione.

Quando torno a scuola devo dire ai miei alunni: in questi due anni voi avete visto l'Alfa e l'Omega della scuola italiana. Io sto nel bel mezzo (sono il Lambda o il Mi).

Liberarsi da Facebook!

Mi sto finalmente liberando da Facebook!
(Bastava dirmi che Twitter era così divertente :-D)

[Iniziare a pensare a Filosofia di Twitter]