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martedì 11 maggio 2010

Arrogante scrittore buddhista

Uno si immagina tutto solo nel suo mondo piccolo, a scrivere, per differenziarsi, da altri soli nel loro mondo piccolo.
Io no. So di inter-essere.
Io ho capito il Buddha

Il compleanno di mio figlio

Oggi è il primo compleanno di mio figlio. Non mi sono ancora abituato, ad avere un figlio, alle volte ci penso e mi sembra incredibile. Io, ho un figlio? Io che fino a qualche anno fa non pensavo di poter mai raggiungere una forma di vita all'incirca "normale"?
Che cosa è successo nel mezzo? Ho fatto la mia psicoterapia col Borgogno, poi ho incontrato Viviana, ci siamo innamorati e fidanzati, poi lei mi ha convinto ad avere Agostino.
Come ha fatto a convincermi, considerato che sono abbastanza sicuro che vivere sia un male inutile?
Di fatto, il buddhismo mi è servito nel senso contrario a quello che mi aspettavo: a un certo punto – tentando di trovare un argomento che mi autorizzasse a diventare padre – ho pensato che mio figlio avrebbe potuto un giorno migliorare il karma collettivo più di quanto non avrei potuto fare io senza di lui. Questo non è affatto improbabile.
In un certo senso ho scommesso sul mio fallimento e sul suo successo. Avrei potuto fare il contrario, puntare su me stesso e temere che un figlio mi desse dispiaceri, ma ero già convinto di non poter più diventare un santo buddhista (a differenza di qualche anno fa).
Rimane la possibilità che io abbia compiuto un doppio errore... ossia che né io né mio figlio miglioreremo di un’unghia il karma collettivo. Ma mi risulta difficile crederlo, semplicemente perché mi accade spesso di vedere negli altri una specie di gratitudine nei miei confronti (per esempio nei miei allievi). E se io posso dare qualcosa agli altri, io che ho le forze limitatissime e sono l’Accidioso, allora Agostino che invece sarà forte e robusto e non dovrà rimediare alle malefatte dei suoi genitori, Agostino potrà fare moltissimo per il mondo futuro.
Ci voglio credere.

Buon compleanno scimmiottino.