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venerdì 12 aprile 2013

Il bombarolo cucina benissimo

Ho cercato un bar ignoto vicino alla scuola: trovato, era deserto.
Il disco di De Gregori in sottofondo mi ha fatto intuire che il gestore non fosse un fascista. Leggendo il Manifesto durante il pranzo, sentivo un crescente cenno di commozione per avere scovato uno dei rari luoghi in cui l'idea comunista - come direbbe Badiou - sembrasse trovare ancora soggetti fedeli.
Alla fine del pranzo ho chiacchierato un po'. Il compagno cuoco è disperato e incazzato per una vita "sprecata", in lavoro sforzi ideali soldi, e si dice pronto a mettere le bombe perché le cose cambino. Quando i due anziani esodati si sono suicidati alcuni giorni or sono, la madre gli ha telefonato per raccomandargli di non compiere gesti inconsulti.
Ho provato a dirgli che con le bombe ci hanno già provato senza ottenere grandi risultati (non sono stato a sottilizzare sul fatto che le bombe italiane sono fasciste o mafiose).

Ho deciso che tornerò sempre a pranzare da costui per convincerlo a non cedere alla rabbia. Tra l'altro sua moglie cucina benissimo.