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domenica 12 dicembre 2010

un sogno di deportazione

mi ricordo che stanotte ho fatto un sogno, mi trovavo in una città con cattedrali medievali ed ecclesiastici a passeggio per le stradine, una città arroccatissima tra verdi montagne sovrastanti e strapiombanti poi arrivavano i nazisti e bloccavano tutte le uscite della città e deportavano tutti i cittadini che erano come lussemburghesi.
Subito pensavo: mi è andata bene, io non sono lussemburghese! All'interno degli edifici i civili erano stati rastrellati e messi sotto chiave: si vedevano le persone imprigionate affacciarsi numerose dalle imposte socchiuse.
Costeggiavo vari edifici con finestre e vedevo non visto che all'interno non rimaneva più nessuno, tranne qualche nazista rilassato.
In un grande spazio architettonico come un circo romano, vedevo che si ammassavano prigionieri; io cercavo di defilarmi ma nonostante fossi italiano venivo fermato e deportato anch'io.
Cercavo di tranquillizzarmi dicendomi che non era la seconda guerra mondiale, ma non capivo bene che cos'altro fosse allora.
Partivamo sul treno verso la Germania, in mezzo ai carcerieri nazisti.

Deleuze: vita e pensiero (progetto di un libro preliminarmente approvato dall'editore, ma mai iniziato)

L'amico ed editore di Deleuze Kostas Axelos scrisse in una recensione all'Anti-Edipo: "tu, rispettabile professore francese, bravo sposo, eccellente padre di due bei bambini, amico fedele (...), vorresti che i tuoi allievi e i tuoi figli seguissero nella loro "vita reale" la strada della tua vita o per esempio quella di Artaud, a cui tanti scrittori si richiamano?".

Dopo questa frase Deleuze non cercò mai più Axelos. Questo è il genere di cose che Gilles non poteva sopportare: confondere la vita con il pensiero...
Tuttavia io vorrei proprio sapere qualcosa di Deleuze professore, sposo, padre e amico, per estrarre un ritratto privato di uno dei filosofi contemporanei più famosi e una delle celebrities più sconosciute...