Credo che Jes sia sardo.
Jes Grew si chiama Alessandro, ma il suo pseudonimo mi piace così tanto che mentalmente lo chiamo sempre Jes Grew.
Mi ha spiegato che è un'etichetta slang riferita al jazz, mi pare. Forse è anche un personaggio di qualche libro americano bellissimo che Jes mi ha consigliato ma io non ho letto.
Jes sa tutto di letteratura e filosofia, e anche d'altro. E' un vero UMANISTA, anche se credo abbia studiato un po' di tutto. E' un gran studioso Jes, anche se non ho idea se e cosa abbia studiato all'università.
Sa anche cucinare bene: anzi, deve aver lavorato come cuoco.
Jes sembra cattivo, ma sono sicuro che non lo è. E' estremamente categorico, e talvolta schiaccia sul pedale dell'apocalitticità. Ma è molto sensato.
Quando sputiamo sentenze sulla (non)politica contemporanea andiamo d'accordissimo e ci divertiamo. Un po' meno d'accordo andiamo quando parliamo di cultura filosofica umanistica e scientifica.
Jes scrive racconti e altre cose: ho letto qualcosa di lui su Facebook ma ammetto che non fa per me. E' bravo ma scrive di un mondo che non conosco. Credo che si tratti del mondo reale come lo vede lui.
Jes e io siamo diversissimi.
C'è una sua foto con una bella ragazza, credo sia la sua fidanzata: lui ha dei tatuaggi, forse anche lei, sono in una stanza che sembra quella di un hotel a Tangeri.
A me i tatuaggi fanno paura, e non sono mai stato in Africa.
Una volta ha detto che è stato in carcere. Io me lo immagino che parla di Cabbala con i carcerati. Non so però se quelli apprezzavano.
E’ tutta,
In ogni umano stato, ozio la vita,
Se quell’oprar, quel procurar che a degno
Obbietto non intende, o che all’intento
Giunger mai non potria, ben si conviene
Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)
mercoledì 21 dicembre 2011
Ritratti natalizi di amici di Facebook, 2
Irada è la donna più misteriosa che ci sia su Facebook.
Comprendere ciò che scrive Irada mi è impossibile, e credo sia impossibile per chiunque non possieda il codice segreto. Io non lo possiedo, questo codice, quindi non la capisco mai.
"Mai" non è un'iperbole: sono sicuro di avere capito un paio di sue frasi qualche anno fa, ma sulla lunga distanza la mia incomprensione si avvicina asintoticamente allo zero.
Irada è una scienziata (pazza?), ma ha studiato filosofia e letteratura, credo. Forse ha fatto una tesi su Artaud.
Si occupa anche di musica: apparentemente costruisce innovativi strumenti musicali.
Prende parte a convegni di cui non comprendo nemmeno il titolo, sulla comunicazione, l'impresa, le neuroscienze e cose così.
Mescola psicologia matematica arte, con nonchalance.
Si occupa di ibridi pericolosi.
Non so dove abiti, ma forse ha lavorato alle Seychelles.
Credo che il suo nome venga dall'Oriente, ma non so da dove (e l'Oriente è grande).
Talvolta sospetto che Irada non esista.
Se non esistesse dovrebbero inventarla (anche perché è bellissima).
Comprendere ciò che scrive Irada mi è impossibile, e credo sia impossibile per chiunque non possieda il codice segreto. Io non lo possiedo, questo codice, quindi non la capisco mai.
"Mai" non è un'iperbole: sono sicuro di avere capito un paio di sue frasi qualche anno fa, ma sulla lunga distanza la mia incomprensione si avvicina asintoticamente allo zero.
Irada è una scienziata (pazza?), ma ha studiato filosofia e letteratura, credo. Forse ha fatto una tesi su Artaud.
Si occupa anche di musica: apparentemente costruisce innovativi strumenti musicali.
Prende parte a convegni di cui non comprendo nemmeno il titolo, sulla comunicazione, l'impresa, le neuroscienze e cose così.
Mescola psicologia matematica arte, con nonchalance.
Si occupa di ibridi pericolosi.
Non so dove abiti, ma forse ha lavorato alle Seychelles.
Credo che il suo nome venga dall'Oriente, ma non so da dove (e l'Oriente è grande).
Talvolta sospetto che Irada non esista.
Se non esistesse dovrebbero inventarla (anche perché è bellissima).
Ritratti natalizi di amici di Facebook, 1
Jacopo è un giovane intelligente e colto:
all'università studia filosofia e poi musica e poi arte e poi di nuovo filosofia
(le facoltà scientifiche non le ha ancora provate):
cambia sovente, e fa bene, perché le gabbie non fanno per lui.
Se c'è una cosa che Jacopo detesta è la grettezza culturale.
E' un anarchico individualista e un esteta,
cose entrambe che di solito mi fanno incazzare,
ma non in lui: le porta con grazia e non potrebbe essere diverso.
Jacopo è gentile e violento, discute con chiunque e non insulta nessuno,
anche se talvolta si arrabbia o rattrista per certe reazioni ai suoi ragionamenti. Che facili non sono.
Se vuoi incontrarlo cercalo di notte: lui non dorme come noi.
Jacopo è vittima entusiasta della filosofia continentale,
ma io spero ancora di liberarlo dal giogo metafisico.
Un giorno forse ci riuscirò.
Iscriviti a:
Post (Atom)