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mercoledì 21 dicembre 2011

Ritratti natalizi di amici di Facebook, 3

Credo che Jes sia sardo.

Jes Grew si chiama Alessandro, ma il suo pseudonimo mi piace così tanto che mentalmente lo chiamo sempre Jes Grew.
Mi ha spiegato che è un'etichetta slang riferita al jazz, mi pare. Forse è anche un personaggio di qualche libro americano bellissimo che Jes mi ha consigliato ma io non ho letto.
Jes sa tutto di letteratura e filosofia, e anche d'altro. E' un vero UMANISTA, anche se credo abbia studiato un po' di tutto. E' un gran studioso Jes, anche se non ho idea se e cosa abbia studiato all'università.
Sa anche cucinare bene: anzi, deve aver lavorato come cuoco.
Jes sembra cattivo, ma sono sicuro che non lo è. E' estremamente categorico, e talvolta schiaccia sul pedale dell'apocalitticità. Ma è molto sensato.
Quando sputiamo sentenze sulla (non)politica contemporanea andiamo d'accordissimo e ci divertiamo. Un po' meno d'accordo andiamo quando parliamo di cultura filosofica umanistica e scientifica.

Jes scrive racconti e altre cose: ho letto qualcosa di lui su Facebook ma ammetto che non fa per me. E' bravo ma scrive di un mondo che non conosco. Credo che si tratti del mondo reale come lo vede lui.
Jes e io siamo diversissimi.

C'è una sua foto con una bella ragazza, credo sia la sua fidanzata: lui ha dei tatuaggi, forse anche lei, sono in una stanza che sembra quella di un hotel a Tangeri.
A me i tatuaggi fanno paura, e non sono mai stato in Africa.

Una volta ha detto che è stato in carcere. Io me lo immagino che parla di Cabbala con i carcerati. Non so però se quelli apprezzavano.

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