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domenica 16 maggio 2010

L'omino dalle mani ghiacciate

è piccolo e ha le mani molto fredde. Ha le manine ghiacciate. Compare nei momenti più domestici, quando preparo il brodo o rassetto il lavello. Non so come arrivi lì.
Giunge appena all'altezza delle mie ginocchia. Mi guarda dal basso in alto, con la bocca socchiusa, interrogativo. Non so che voglia da me, ma non me la sento di respingerlo bruscamente: è così carino!
Provo a dirgli: vai via, lasciami in pace, devo fare il brodo! Niente.
Provo a dirgli: che cosa vuoi da me? Vai a molestare la ragazza seduta davanti al computer, oppure - non so - aggrappati alla sedia, fatti un giro, ok? Niente.
Provo a dirgli: guarda che questo è il brodo per Agostino, devo fargli il brodo, vuoi lasciarmi un po' in pace? Chi glielo fa il brodo ad Agostino sennò? Niente, lui non si muove.
Sta lì sempre aggrappato alle mie gambe e mi guarda da sotto in su.
Ha le manine ghiacciate