In certi momenti di opacità dell'intelletto, ci si può convincere che la persona amata ci salvi dall'angoscia per la morte, sia essa figlio o amante.
Ma basta un istante di lucidità per dissipare l'illusione e per capire che qualora si stesse per morire, l'angoscia maggiore verrebbe probabilmente dalla coscienza di dover perdere proprio la creatura amata, alla quale avevamo confidato il senso e il valore della nostra propria vita.
Buddha e Heidegger hanno ragione: non vi è autenticità o salvezza che nel Sein-zum-tode.