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venerdì 28 settembre 2012

Lo spettacolo della nuda morte

Un mostro si aggira per l'Italia, anzi una mostra: una mostra di cadaveri per l'esattezza.
La mostra-mostro si intitola The Human body Exibitions e ha suscitato aspre polemiche in tutto il mondo (ma su un intellettualissimo quotidiano nostrano, qualche mese fa se ne faceva l'elogio, forse per una malintesa coerenza con il sostegno dato anni addietro all'incipiente arte transumana).
Ora l'orrido spettacolo si mostra a Torino, come se alla città non bastasse già lo shock per la crisi economica e le tensioni politiche.
Le polemiche hanno senso soprattutto perché non è chiara la provenienza dei corpi: si tratta forse delle spoglie di prigionieri cinesi, giustiziati e non reclamati dalle famiglie (crudeltà aggiunta a quel crimine contro l'umanità che è la pena di morte).
Ma le ombre di un'etica spettacolare rivoltante si allungano sull'operazione in sé: è sensato, è lecito, è interessante, è tollerabile che si dia in pasto alle folle la visione diretta (e perché non anche l'esperienza del tatto allora ?) di cadaveri umani plastificati e composti in posture divertenti, come un tempo accadeva agli animali impagliati? Il marketing della mostra blatera di opere d’arte con funzione scientifica, ma non si tratta di opere d'arte e la funzione scientifica è totalmente assente (alla sezione dedicata agli effetti di varie malattie ed errate abitudini alimentari può tutt'al più venire attribuita una funzione terroristica).
Un intelligente esperto di arte contemporanea come Francesco Bonami non ha esitato a scrivere tutto il suo disgusto – che condivido visceralmente – per questa operazione: questa roba (mostruosità, buffonata, pagliacciata, sono solo alcuni dei termini usati dal critico curatore) è pura pornografia [http://intranews.sns.it/intranews/20120525/SIQ5027.PDF]. E mi verrebbe voglia di aggiungere «con tutto il rispetto per la pornografia».
Ma che cosa diremmo se fosse un artista contemporaneo a esporre cadaveri umani per fini artistici? È vero per esempio che Jan Fabre ricopre teschi di coleotteri sgargianti e Damien Hirst espone grandi animali squartati, ma né Hirst né Fabre si sono mai sognati di trasformare cadaveri umani in pupazzi giocattolo. Né si sognerebbero di farlo, se non mi inganno completamente riguardo alla funzione e alle intenzioni dell'arte contemporanea, anche quella più forte, discutibile e « brutta ».
Riprendendo un'intuizione di michel Foucault, il filosofo italiano Giorgio Agamben chiama « nuda vita » la vita umana sottomessa al biopotere, che fa vivere e lascia morire. Qui si dovrebbe forse parlare del suo rovescio, la nuda morte, quella che la società dello spettacolo esibisce da decenni senza alcun pudore. Con l'aggravante della manipolazione tecnica dei corpi a scopo di profitto.
Ovviamente non ne faccio un'ingenua questione di « sacralità » degli esseri umani, per altro quotidianamente sacrificati su grande scala ai meccanismi mortiferi della nostra società planetaria. Vorrei però che si riflettesse su quali siano i limiti insuperabili persino dallo Spettacolo, entità neutra e priva di etica.
Quali che siano, The Human Body Exibition sembra averli irrimediabilmente superati.

PS: Spero che per una volta il perbenismo torinese abbia un senso positivo, e che la mostra sarà un orrendo flop...

martedì 11 settembre 2012

Il programma del Partito Pirata

http://programma.votopirata.it/

Il Partito Pirata si attiva politicamente per la difesa dei diritti dei cittadini ed in particolar modo è interessato allaCultura libera, al Diritto d’Autore ed alla Privacy, dentro e fuori la rete, ed enuncia i seguenti punti per i quali intende operare:

1. Principio di Legalità

Il Partito dei Pirati promuove la modifica delle leggi esistenti al fine di salvaguardare i diritti delle persone, dei consumatori, degli autori e degli operatori economici in modo equilibrato e socialmente accettabile.
Il Partito dei Pirati si riserva il diritto di promuovere delle azioni dimostrative tese a mettere in evidenza le contraddizioni di una legge, od i suoi effetti negativi sull’individuo o sulla società, nei limiti di una normale ed accettabile dimostrazione democratica, di carattere episodico e limitata nel tempo.

2. Riforma del Copyright

Il Partito dei Pirati intende promuovere una estesa e radicale azione di riforma della legislazione che riguarda ilDiritto d’Autore (Copyright), al fine di ripristinare l’equilibrio, ora perduto, tra gli interessi degli operatori economici, quelli dei consumatori, quelli degli autori e quelli della società nel suo complesso.
L’elemento fondante di questa riforma dovrà essere il concetto che i materiali protetti da copyright rappresentano la Cultura di una Nazione e come tale possono essere sottoposti a vincoli di utilizzo solo per brevi periodi di tempo e solo per determinate applicazioni di carattere commerciale.
L’accesso a questi materiali deve essere garantito anche per coloro che non possono permettersi l’accesso al mercato per ragioni economiche, ad esempio grazie ad opportune sovvenzioni o attraverso l’opera di pubbliche mediateche. In particolare, è nostra intenzione affrontare il tema del “corretto uso” dei materiali coperti da diritto d’autore (Fair Use), il tema della creazione e dell’uso di copie per uso personale ed il tema dell’uso di sistemi DRMper la protezione dei contenuti. Su tutti questi temi è nostra intenzione chiedere modifiche, anche estese e radicali, alla legislazione esistente.

3. Riforma del Brevetto

Il Partito dei Pirati intende promuovere una estesa azione di riforma della legislazione che riguarda il Brevetto (Patent), al fine di ripristinare l’equilibrio, ora perduto, tra gli interessi degli operatori economici, quelli dei consumatori, quelli degli inventori e quelli della società nel suo complesso.
L’elemento fondante di questa riforma dovrà essere il concetto che i materiali protetti da brevetto rappresentano la Tecnologia di una Nazione e come tale possono essere sottoposti a vincoli di utilizzo solo per brevi periodi di tempo e solo per determinate applicazioni di carattere commerciale.
L’accesso ad alcuni tipi di queste conoscenze ed ai prodotti che ne derivano, in particolar modo nel campo dellamedicina, deve essere garantito anche per coloro che non possono permettersi l’accesso al mercato per ragioni economiche, ad esempio grazie ad opportune sovvenzioni o attraverso l’opera di pubbliche strutture.
Il Partito dei Pirati vuole garantire che le popolazioni locali non siano ingiustamente private dei materiali e delle tecniche (culinarie, mediche e di altro tipo) che fanno parte della loro tradizione a causa di un brevetto.
Il Partito dei Pirati vuole garantire che non sia possibile sottoporre a brevetto un qualunque elemento del nostro ecosistema, dal DNA all’essere vivente nel suo complesso. Il Partito dei Pirati vuole garantire che non sia possibile sottoporre a brevetto idee astratte, codice per computer, algoritmi e formule matematiche.
Il Partito dei Pirati vuole ottenere il riconoscimento del diritto di un governo sovrano ad espropriare un brevetto in caso di necessità. Il Partito dei Pirati intende chiedere che su queste questioni venga delegato a decidere unorganismo sovrannazionale e super partes di cristallina affidabilità, come potrebbe essere l’ONU od ilParlamento Europeo.
Il Partito dei Pirati vuole garantire che i brevetti non vengano utilizzati per impedire l’accesso dei cittadini ad una tecnologia, per impedire l’accesso al mercato ad aziende concorrenti o come strumento di scambio tra aziende. In tutti questi casi, riteniamo che sia necessario l’annullamento immediato del brevetto.
Il Partito dei Pirati vuole garantire che i brevetti siano validi solo nella misura in cui vengono effettivamente utilizzati per rendere disponibile una tecnologia sul mercato. Riteniamo che un brevetto che non viene utilizzato, per qualunque motivo, debba essere annullato dopo solo un breve periodo di attesa.

4. Riforma del Trademark

Il Partito dei Pirati intende promuovere una modesta azione di riforma della legislazione che riguarda i Marchi, i Disegni ed i Modelli, al fine di ripristinare l’equilibrio, ora perduto, tra gli interessi degli operatori economici (aziende) e quelli dei consumatori.
In particolare, il Partito dei Pirati vuole garantire che non sia possibile sottoporre alla registrazione di Marchio dei nomi e dei simboli che già caratterizzano delle realtà simboliche riconosciute ed utilizzate dalla popolazione ma ancora non consolidate (ad esempio, neologismi non ancora inseriti in nessun dizionario ma già ampiamente riconosciuti dalla popolazione).
Il Partito dei Pirati vuole garantire che le popolazioni locali non siano ingiustamente private delle denominazioni dei prodotti e delle tecniche che fanno parte della loro tradizione a causa di un marchi che viene registrato da una azienda o da un consorzio di aziende.
Il Partito dei Pirati vuole garantire che non sia possibile sottoporre a registrazione di Disegno o Modello idee astratte, o comunque vaghe, di un prodotto, ma solo una sua effettiva e ben definita implementazione stilistica. Lo scopo finale di questo intervento è quello di permettere una più ampia concorrenza sul mercato, tra operatori diversi, in settori in cui l’elemento predominante è di tipo stilistico (prodotti di moda) o di tipo produttivo (prodotti alimentari tipici).

5. Riforma del Segreto Industriale

Il Partito dei Pirati intende promuovere una estesa azione di riforma della legislazione che riguarda il Segreto Industriale, al fine di ripristinare l’equilibrio, ora perduto, tra gli interessi degli operatori economici (aziende), quelli dei consumatori, quelli dei ricercatori e quelli della società nel suo complesso.
L’elemento fondante di questa riforma dovrà essere il concetto che le informazioni raccolte durante il lavoro diricerca all’interno delle aziende e delle università sono un bene di pubblica utilità, che deve entrare a far parte del pubblico dominio nel minor tempo possibile. A questo fine, il Partito dei Pirati intende riconoscere alle aziende il diritto ad un breve periodo di riservatezza, utile alla stesura di una richiesta di brevetto od alla conclusione di una parte sostanziale del processo di ricerca e sviluppo.
Il Partito dei Pirati intende anche chiedere che i ricercatori dell’industria siano liberi di rendere pubbliche le informazioni da loro raccolte in tempi brevi, dell’ordine di non più di 3 anni, dal momento della rivelazione delle informazioni al management aziendale.
Il Partito dei Pirati intende chiedere che il ricercatore sia tenuto per legge a divulgare immediatamente ogni informazione che possa contribuire a salvare vite umane o che possa evitare danni alla salute dei cittadini od all’ambiente in cui essi vivono

6. Diritto di Accesso alla Tecnologia

Il Partito dei Pirati intende ottenere il riconoscimento legale del diritto del cittadino ad accedere alla Tecnologia che è disponibile in ogni singolo momento storico nel suo paese.
Il Diritto di Accesso alla Tecnologia viene violato ogni volta che una azienda si rifiuta di produrre un oggetto di cui possiede i brevetti per ragioni economiche (scarsa remuneratività) o strategiche (logiche di scambio con altre aziende). In questo caso, la responsabilità è dell’azienda e l’intervento dovrà essere teso all’esproprio del brevetto.
Il Diritto di Accesso alla Tecnologia viene violato ogni volta che un cittadino non può accedere ad una tecnologia di carattere medico, e di rilevante importanza per la qualità della sua vita, per ragioni economiche o di altro tipo. In questo caso, la responsabilità è dello Stato e l’intervento dovrà essere teso alla copertura dei costi ed alla soluzione dei problemi tecnici di fornitura.

7. Diritto di Accesso alla Cultura

Il Partito dei Pirati intende ottenere il riconoscimento legale del diritto del cittadino ad accedere alla Cultura che è disponibile in ogni singolo momento storico nel suo paese.
Il Diritto di Accesso alla Cultura viene violato ogni volta che una casa editrice, od un altro operatore economico, si rifiuta di produrre e/o distribuire un’opera di cui possiede i diritti per ragioni economiche (scarsa remuneratività) o strategiche (logiche di scambio con altre aziende). In questo caso, la responsabilità è dell’azienda e l’intervento dovrà essere teso all’esproprio dei diritti.
Il Diritto di Accesso alla Cultura viene violato ogni volta che un cittadino non può accedere ad un’opera, per ragioni economiche o di altro tipo. In questo caso, la responsabilità è dello Stato e l’intervento dovrà essere teso alla copertura dei costi ed alla soluzione dei problemi tecnici di fornitura. Naturalmente, lo Stato ha tutto il diritto di decidere i tempi ed i modi dell’Accesso (Differita TV, DVD, visione/ascolto presso una medioteca, prestito gratuito od a prezzo politico, etc.).

8. Diritto ad una Fornitura Leale

Il Partito dei Pirati intende ottenere il riconoscimento legale del diritto del cittadino ad ottenere una fornitura di Beni e Servizi che sia caratterizzata dalla massima lealtà nei suoi confronti da parte del Fornitore.
Il Diritto ad una Fornitura Leale viene violato ogni volta che vengono imposti dei limiti arbitrari al Bene od al Servizio che viene fornito. Consideriamo casi eclatanti di violazione di questo diritto le limitazioni sul traffico Internet imposte dai fornitori di accesso (Traffic Shaping e Filtering) e le limitazioni imposte al funzionamento dei PC da parte dei produttori grazie a molte tecnologie di tipo DRM e di tipo Trusted Computing.
Consideriamo assolutamente inaccettabili le limitazioni d’uso imposte ai sistemi per pure ragioni di marketing, come la limitazione d’uso a sola Game Console della XboX di Microsoft (che, di fatto, è un vero PC). Consideriamo assolutamente inaccettabili le limitazioni d’uso imposte ai sistemi per pure ragioni di strategia aziendale, come l’uso di formati proprietari che limitano la possibilità di interazione con sistemi equivalenti prodotti dalla concorrenza e come l’assenza delle opportune funzioni di import/export necessarie a scambiare dati con sistemi equivalenti prodotti dalla concorrenza.
La fornitura di un Bene o di un Servizio deve essere improntata alla sua massima utilizzabilità sul mercato ed alla sua massima versatilità d’impiego.

9. Diritto alla Libertà di Scelta e di Azione

Il Partito dei Pirati intende ottenere il riconoscimento legale del diritto del cittadino ad avere la più totale liberta di scelta nell’acquisto di Beni e Servizi e nel loro uso dopo l’acquisto.
Il Diritto alla Libertà di Scelta e di Azione viene violato ogni volta che il cittadino/consumatore viene obbligato o condizionato ad un acquisto a causa della esistenza di vincoli imposti dai suoi fornitori. Consideriamo un esempio eclatante di violazione di questo diritto la politica di molte aziende che non forniscono strumenti adatti per l’interazione dei loro sistemi con sistemi prodotti dalla concorrenza o l’integrazione dei loro sistemi in sistemi di complessità superiore (scarsa o nulla interoperabilità).
Il Diritto alla Libertà di Scelta e di Azione viene violato ogni volta che al cittadino/consumatore viene negato un particolare tipo di utilizzo di un bene regolarmente acquistato senza che questo utilizzo rappresenti un danno diretto per il fornitore. Consideriamo un esempio eclatante di violazione di questo diritto la negazione del diritto alReverse Engineering dei sistemi quando questa attività non è rivolta al superamento dei sistemi di protezione del diritto d’autore (DRM) , bensì all’interazione con altri sistemi od all’integrazione in sistemi di complessità superiore.

10. Diritto alla Privacy

Il Partito dei Pirati intende pretendere il riconoscimento concreto del diritto del cittadino alla privacy, già più volte enunciato nelle Costituzioni Italiana ed Europea ed ancora largamente negato proprio ad opera di quei Governi che dovrebbero garantirlo.
In particolare, il Partito dei Pirati intende rivolgere la propria attenzione alla riservatezza delle comunicazionied intende ottenere la equiparazione di qualunque tipo di comunicazione (audio, telefonica, radio, digitale, etc.) alla comunicazione postale che è, tradizionalmente, l’oggetto di elezione di questo diritto all’interno della legislazione esistente.
Il Partito dei Pirati intende anche richiedere l’esplicito riconoscimento del diritti del cittadino ad usare sistemi crittografici per garantire la riservatezza della proprie comunicazioni

11. Diritto alla Comunicazione

Il Partito dei Pirati intende ottenere il riconoscimento legale del diritto del cittadino a comunicare con qualunque altra persona in qualunque momento ed in qualunque modo.
Il Diritto alla Comunicazione viene violato ogni volta che al cittadino viene negato l’uso di un canale di comunicazione per ragioni tecniche o commerciali risolvibili con ragionevole facilità. Consideriamo un esempio eclatante di violazione di questo diritto la negazione del libero uso di sistemi Wi-Fi dentro e fuori del domicilio privato. Consideriamo un esempio eclatante di violazione di questo diritto la negazione o la limitazione dell’uso di sistemi di File sharing (Peer-to-Peer), già messa in atto da alcuni governi.

12. Diritto alla Espressione

Il Partito dei Pirati intende pretendere il riconoscimento concreto del diritto del cittadino alla libertà di espressione, già più volte enunciato nelle Costituzioni Italiana ed Europea ed ancora largamente negato proprio ad opera di quei Governi che dovrebbero garantirlo.
In particolare, il Partito dei Pirati intende chiedere la modifica della legislazione esistente in fatto di attività giornalistica in modo da liberare la figura emergente del blogger dai vincoli che erano stati pensati per i giornalisti professionisti. Chi parla a proprio nome, od a nome di una associazione di qualunque tipo, e non a nome di un giornale, deve essere libero di dire ciò che vuole, nel modo e nei tempi che ritiene più opportuni. L’unico limite accettabile a questo diritto è quello rappresentato dal reato di diffamazione e dall’offesa personale.

venerdì 7 settembre 2012

Quali sono gli elementi distintivi che caratterizzano Liquidfeedback?

  • 01) Software caricato su due server del PP-De gestito da un'apposito team dedicato alla sicurezza dello stesso
  • 02) L’utente accede dal browser in https, non serve alcun installazione di software aggiuntivo
  • 03) Partecipazione tramite pseudonimo (dall’interno del sistema gli iscritti possono conoscere i real name degli utenti) per questione di privacy verso l’esterno che invece vede solo il nick
  • 04) Processi strutturati con tempistiche pretabilite e fisse
  • 05) Possibilità di discussione dentro e fuori dal sistema (il dibattito sulle proposte viene preferibilmente indirizzato verso l’esterno)
  • 06) Delegazione su più livelli con possibilità di concessione/rimozione senza limiti “quantitativi” e temporali (tante volte quanti si vuole e in ogni momento)
  • 07) Neutralità della Piattaforma
  • 08) Tracciabilità su tutti i processi
  • 09) Nessun filtro sulla creazione delle Proposte, ogni membro/utente ha uguale diritto e possibilità
  • 10) Nessuna moderazione dei contenuti delle proposte (a meno di proposte razziste o criminali)
  • 11) I numeri identificativi di Temi e Proposte sono assegnati automaticamente dal sistema
  • 12) La Proposta che origina il Tema viene trattata allo stesso modo di quelle immesse successivamente
  • 13) Tutti i processi software e gli esiti del voto sono traasparenti
  • 14) L’intera amministrazione della Piattaforma è chiaramente documentata ed il software open source è controllabile da chiunque 
http://www.piratpartiet.it/mediawiki/index.php?title=Lqfb_faq#Non_ho_ancora_ricevuto_un_invito_a_lqfb._Come_posso_partecipare.3Fhttp://www.piratpartiet.it/mediawiki/index.php?title=Lqfb_faq#Non_ho_ancora_ricevuto_un_invito_a_lqfb._Come_posso_partecipare.3F