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sabato 11 aprile 2020

Filosofare (intuizione 57)

Che cosa sia il pensiero in generale, e quello filosofico in particolare, è una questione che è venuta articolandosi nel corso della storia del pensiero filosofico, e del pensiero in generale.
Dando per acquisito che il pensiero umano ha una struttura parzialmente logico-linguistica, possiamo dire che noi compiamo innumerevoli inferenze quotidiane, immediate o meno: si potrebbe dunque definire "filosofare" il tentativo di selezionare e indirizzare le proprie inferenze quotidiane.
Si noti: questa definizione lascia completamente sospesa la questione della verità, cui le inferenze filosofiche potrebbero essere pensate dover essere necessariamente indirizzate.

PS: una volta, alla mia domanda se il pensiero filosofico non dovesse essere SEMPRE inteso alla verità, Maurizio Ferraris mi rispose che no: diversamente la filosofia si chiamerebbe qualcosa come "alethologia".
Questa risposta giustifica, a mio avviso, tutto il mio amore per Maurizio, ma anche tutto il mio fastidio nei suoi confronti.

Philodemic, 2: tipi di filosofi.

Nell'emergenza epidemica i filosofi e le filosofe sono chiaramente in crisi, ma reagiscono in modo diverso.
Ci sono quell* che si lanciano sulle macrointerpretazioni dell'Evento, ovviamente in modo da confermare le loro precedenti letture della realtà: Agamben e Zizek esemplificano bene questa prima possibilità, ma anche Maurizio Ferraris.
Ci sono poi quell* che si occupavano di questioni particolari su cui si costruisce una carriera, nel mondo iperspecialistico dell'accademia contemporanea: se si occupavano di genere e sesso ora proveranno a dire qualcosa su genere e sesso durante l'epidemia, ecc.

Io, se fossi un filosofo, vorrei seguire una terza via: provare a pensare quello che (mi) sta succedendo senza dare per scontate teorie pre-pensate.
Sarebbe chiaramente una via più singolare e narrativa, che forse non porterebbe a nulla di interessante sul piano filosofico.
Ma in filosofia continuo a preferire nessuna verità che delle false verità.