Scuola materna Il Melograno
10 maggio 2011
08:30 a 09:30
Ilda Curti e i suoi volontari incontrano i genitori all’ingresso della scuola materna Il Melograno, in via Santa Chiara 10.
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Edoardo Acotto 10 maggio 2011 alle 10:38
A parte che quando siamo entrati nel nostro asilo, come tutti i giorni, nessuno ci ha invitati a incontrarci con Ilda Curti (e qualcuno non l’ha nemmeno riconosciuta), pertanto il titolo andava cambiato in “Ilda Curti e i suoi volontari incontrano UN’EDUCATRICE E I GENITORI E SALUTA I GENITORI CHE LA CONOSCONO all’ingresso della scuola materna Il Melograno, in via Santa Chiara 10.”.
A parte che se veramente ci si voleva incontrare era bene annunciarcelo prima, dato che di solito i genitori a quelle ore non hanno tempo per gli incontri ma corrono al lavoro.
Ma soprattutto: un incontro con i genitori del Melograno lo si doveva proprio fare a 5 giorni dalle elezioni municipali? Non c’era tempo nei mesi, per non dire negli anni, precedenti?
La mia domanda è ovviamente retorica, ma non vorrei che il pensiero unico che domina la nostra città permettesse di pensare che i cittadini non vedano, non sentano, non parlino e soprattutto non pensino.
Coi migliori saluti
Edoardo Acotto
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Ilda Curti 10 maggio 2011 alle 10:50
Capisco l’esprit polemico e non tutto è noto. Mia figlia è stata una bambina del Melograno, ne è uscita 8 anni fa. Io sono stata eletta Presidente del Comitato di Circolo negli anni in cui è stata lì. Facevo volantinaggio davanti (senza disturbare dentro, perchè nelle scuole non si entra) e ho incontrato la maestra di mia figlia. Partecipo quasi tutti gli anni alla festa del Nido. Non avevo ancora visitato la nuova sede (un po’ assurda), perchè faccio parte di quei genitori che hanno scommesso su quel nido quando nessuno voleva andarci. Sono rimasta in contatto con le maestre e le operatrici, perchè sono figure importanti nella rete affettiva di mia figlia. I due anni e mezzo passati lì sono stati tra i più importanti e belli dell’infanzia della bimba. Moltissimi miei amici hanno avuto ed hanno figli in quel nido, li conosco, ci parlo e i nostri figli giocano ancora insieme e sono amici.
Dobbiamo buttarla sempre in politica?
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Edoardo Acotto 10 maggio 2011 alle 12:57
Benissimo, il contesto cambia sensibilmente. Il problema però rimane: un assessore è un personaggio pubblico, fa campagna elettorale, ha un blog, usa Facebook e Twitter e le sue azioni pubbliche hanno una (voluta) risonanza pubblica.
Proprio perché mi era venuto il dubbio sulla natura della sua presenza al Melograno, per disambiguarlo ho subito guardato l’agenda qui pubblicata. Senza possibilità di dubbio si legge: “10 maggio 2011 08:30 a 09:30 Ilda Curti e i suoi volontari incontrano i genitori all’ingresso della scuola materna Il Melograno, in via Santa Chiara 10.”
Ergo, non ho tutti i torti a ritenere che, almeno sul piano della comunicazione, qui ci sia qualcosa di non veritiero (non dico intenzionalmente): noi genitori non siamo stati affatto “incontrati”. Non io almeno, pur essendole passato accanto.
Sarebbe certamente molto importante che i cittadini potessero incontrare gli amministratori della cosa pubblica e la mia osservazione polemica si riferisce alla sensazione di essere stato defraudato a priori di questa possibilità (certo non solo in questa occasione: quando sono andato all’incontro dei candidati alle primarie sul tema asili e scuole, al pubblico non è stata concesso neanche una domanda, indizio di una gestione semplicistica del rapporto cittadini/classe politica).
A mio parere non è in questo modo che si costruisce una buona gestione del consenso, posto che questo sia un obiettivo condivisibile (se aumenta la convivenza civile e la partecipazione alla politica, lo è senz’altro).
La mia critica è naturalmente generale e non specifica e si riferisce a questo tipo di situazioni più che alla situazione singola.
Riguardo al “buttarla sempre in politica”, credo proprio che la politica come “semplice amministrazione” sia un mito cui non credono più in molti, non di questi tempi almeno.
Grazie per la gentile risposta, rinnovo i miei migliori saluti.
Edoardo Acotto
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