E’ tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell’oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all’intento Giunger mai non potria, ben si conviene Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)

mercoledì 22 dicembre 2010

Memorie d'altri tempi. Roberto Casati

Roberto Casati è il filosofo in carne e ossa più importante della mia vita, ma fino al 1997 non sapevo chi fosse, perché fino ad allora mi ero occupato di filosofia francese postmoderna.
La filosofia analitica era per me qualcosa di remoto e incomprensibile (mi risulta ancora abbastanza indigesta a dire il vero).
Quando per la prima volta osai fargli una domanda (eravamo a casa di un'amica comune) gli chiesi per quale ragione le scienze cognitive fossero così importanti per la filosofia e lui mi rispose che le scienze cognitive liberano la filosofia dalla dittatura delle intuizioni.
Se in passato ogni filosofo poteva avere la sua intuizione metafisica su questo e quello, ora invece le intuizioni devono passare il vaglio del riscontro sperimentale.
Per esempio il "filosofo in poltrona" afferma che tutti gli uomini pensano di essere dotati di buon senso: questo può essere vero come falso, che ne sa il filosofo, finché se ne sta seduto sulla sua comoda poltrona? In questo senso, fare eseprimenti sul reale funzionamento della cognizione umana rende evitabili gli errori dovuti alle intuizioni sbagliate.

In effetti, poi, ho capito che anche facendo esperimenti, alle intuizioni non si sfugge.

Memorie d'altri tempi. Capodanni paradossali, 2

Facevamo il liceo. Avevamo diciotto anni. C'era anche un mio compagno che adesso è un politico importante in un partito nazista di merda.
Andammo a Spotorno, a casa di un'amica.
Bevevamo parecchio già prima della mezzanotte.

[continua]

Dispacci di memoria involontaria, 3

A Parigi, in un momento di visita dottorale, quand'ero vegetariano, una sera andai a una cena con amici e amiche del mio amico ospite, e dopo ci si diresse tutti in un locale ove ballare e fare tardi. Indossavo un brutto piumino, credo, e all'ingresso del locale il buttafuori mi disse che non potevo entrare perché non avevo la camicia - avevo una dolcevita.
Secondo me la colpa era del piumino di Zara verde schifoso da 34 euro.
Pensai per un attimo che anche gli altri sarebbero rimasti fuori se io non potevo entrare invece entrarono tutti, anche il mio amico che mi disse che gli dispiaceva, cazzo.
Tornai da solo a casa sua, aprii il frigorifero, divorai mezzo salame per la rabbia.