Visualizzazioni totali

mercoledì 22 dicembre 2010

Memorie d'altri tempi. Roberto Casati

Roberto Casati è il filosofo in carne e ossa più importante della mia vita, ma fino al 1997 non sapevo chi fosse, perché fino ad allora mi ero occupato di filosofia francese postmoderna.
La filosofia analitica era per me qualcosa di remoto e incomprensibile (mi risulta ancora abbastanza indigesta a dire il vero).
Quando per la prima volta osai fargli una domanda (eravamo a casa di un'amica comune) gli chiesi per quale ragione le scienze cognitive fossero così importanti per la filosofia e lui mi rispose che le scienze cognitive liberano la filosofia dalla dittatura delle intuizioni.
Se in passato ogni filosofo poteva avere la sua intuizione metafisica su questo e quello, ora invece le intuizioni devono passare il vaglio del riscontro sperimentale.
Per esempio il "filosofo in poltrona" afferma che tutti gli uomini pensano di essere dotati di buon senso: questo può essere vero come falso, che ne sa il filosofo, finché se ne sta seduto sulla sua comoda poltrona? In questo senso, fare eseprimenti sul reale funzionamento della cognizione umana rende evitabili gli errori dovuti alle intuizioni sbagliate.

In effetti, poi, ho capito che anche facendo esperimenti, alle intuizioni non si sfugge.

Nessun commento: