Non è che io non conoscessi la regola, ma in qualche modo mi era sfuggita. Così, quando feci leggere un mio testo a un compagno di classe bravo, non so perché e non ricordo che testo fosse (una versione in classe?), lui mi punzecchiò: "be' però QUAL'È con l'apostrofo si trova soltanto nei dépliant pubblicitari che ricevo a casa mia".
Lui abitava a Cervere, un paesino fuori Bra, come a dire: testi del cazzo.
La vergogna che quelle parole mi provocarono mi si incise indelebilmente nell'anima, e non sbagliai mai più.
Ora, ho sempre dei sensi di colpa quando faccio delle traduzioni. Ma in un testo di un importantissimo filosofo italiano pubblicato dalla casa editrice per cui ho tradotto, ho appena visto un QUAL'È, con l'apostrofo...
Vecchio compagno di liceo, che cosa ne diresti tu, mio Auctor della norma ortografica?