- Auf dem Hügel sitz' ich spähend (Siedo sul colle, scrutando) - Ziemlich langsam und mit Ausdruck (mi bemolle maggiore)
Auf dem Hügel sitz ich spähend In das blaue Nebelland, Nach den fernen Triften sehend, Wo ich dich, Geliebte, fand. Weit bin ich von dir geschieden, Trennend liegen Berg und Tal Zwischen uns und unserm Frieden, Unserm Glück und unsrer Qual. Ach, den Blick kannst du nicht sehen, Der zu dir so glühend eilt, Und die Seufzer, sie verwehen In dem Räume, der uns teilt. Will denn nichts mehr zu dir dringen, Nichts der Liebe Bote sein? Singen will ich, Lieder singen, Die dir klagen meine Pein! Denn vor Liebesklang entweichet Jeder Raum und jede Zeit, Und ein liebend Herz erreichet, Was ein liebend Herz geweiht! (https://www.flaminioonline.it/Guide/Beethoven/Beethoven-Geliebte.html) | Siedo sul colle, scrutando l'azzurra distesa nebbiosa per scorgere il lontano sentiero dove, o mia diletta, t'incontrai. Sono lontano da te, monti e valli ci separano, ergendosi fra noi e la nostra tranquillità, tra la felicità e il nostro martirio. Ah, non puoi raccogliere lo sguardo che si spinge infuocato verso di te, e il sospiro: essi si disperdono nello spazio che ci divide. Non giungerà più nulla fino a te, più nulla che sia messaggero d'amore? Voglio innalzare canti d'amore che ti confidino la mia pena! Poiché di fronte al canto d'amore svaniscono lo spazio e il tempo e ciò che un cuore amante consacra raggiunge un altro cuore amante! |