E’ tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell’oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all’intento Giunger mai non potria, ben si conviene Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)

giovedì 4 novembre 2010

Un mio progetto fallito del 2008: Incontri con utenti straordinari (Interviste su Facebook)

La comunità italiana di Facebook si è rapidamente ingigantita fino a contare oltre quattro milioni di utenti nel mese di dicembre 2008 (fonte: “Il fenomeno Facebook”, Il Sole 24 ore/nòva): ormai Facebook si usa per comunicazioni di lavoro o per pubblicizzare la propria attività artistica, politica, ecc.
Facebook è ancora una comunità anarchica: talvolta sembra prevalere la pruderie di remoti gestori puritani, talaltra sembra affermarsi uno spirito innovativo e rivoluzionario.
Facebook abolisce tendenzialmente la distinzione tra privato e pubblico, realizzando qualcosa di simile a ciò che certi teorici neomarxisti chiamano “il comune”. Nello spazio comune di Facebook è diventato possibile scambiare a costo zero le merci più preziose: l’informazione e la cognizione.
Nell’epoca in cui anche il lavoro cognitivo viene sfruttato, il “cognitariato” cerca nuovi spazi di libertà nel quale rivendicare la propria autonomia ludica (pensare all’aspetto politico insito nel divieto dell’uso di Facebook sul posto di lavoro).
Rispetto al fenomeno del web 2.0 (che permette un’interazione dinamica tra gli utenti attraverso l’uso di “tags” e analoghi strumenti informatici) Facebook è qualcosa di più, sembra sintetizzare in un unico strumento tutti i precedenti social-network: youtube, myspace, flickr, ecc.
Gli utenti facebookiani trascorrono parte delle loro giornate (quando non giornate intere) comunicando tra loro secondo modalità variate, complesse, divertenti, ricche di senso. Da un semplice messaggio sulla “bacheca” di un utente possono svilupparsi dialoghi virtuali e multimediali inimmaginabili su altri ambienti web: ogni messaggio si ramifica e moltiplica come in una sala degli specchi.
Il potere causale di Facebook è elevatissimo: nascono amicizie, si scoprono tradimenti, si creano alleanze e associazioni, si pubblicizzano prodotti culturali e merci scadenti.
Facebook costituisce una vivissima dimensione virtuale che rende sempre più evidente il senso del detto di Gilles Deleuze: il virtuale è attuale.
La comunità virtuale di Facebook è infatti una comunità realissima, di volta in volta luogo sociale, politico, affettivo, erotico, artistico, luogo di luoghi, Comunità av-venire.
Pur nell’assenza della fisicità, se non quella della Rappresentazione (fotografie, video, ecc.), Facebook si rivela sempre più come IL luogo dove comunicare non è utopia ma essenza riappropriante della società dello Spettacolo. Un luogo che non lascia sussistere alcun “fuori” e nel quale tutti saranno sempre più inclusi, senza appartenervi.

Incontri con utenti straordinari nasce dall’incontro su Facebook di Edoardo Acotto e Aldo Nove, scrittore-emblema di un’intera generazione che ora si ritrova tutta su Facebook, a sua volta utente straordinario e provocatore (più volte bannato da Facebook, difeso da gruppi di solidarietà, ecc.). Aldo Nove firma anche la prefazione del libro (e alcune interviste?).

Elenco provvisorio degli intervistati:

Matteo Basilé
Roberto Casati
Stefano Disegni
Marzia Migliora
Aldo Nove
Eva Riccobono
Tiziano Scarpa
Paola Turci
Achille Varzi
Walter Veltroni

1 commento:

edoardo.acotto@gmail.com ha detto...

Nota: a Febbraio 2010 gli utenti italiani di Facebook sono stimati in 14 milioni