A mio figlio piace quando esclamo: "ossignore" "ussignur" "ommioddio" "mon dieu" "cavolo" "cazzo".
Dominanti, la dimensione religiosa e quella fallocentrica.
Siccome le ripete anche lui con entusiasmo, piccoloborghesemente eliminare "cazzo" dal mio eloquio, o almeno ridurne la frequenza di apparizione.
NB: l'apprendimento del lessico ha un'evidente base statistica.
Aggiornamento 4 luglio 2013
Non mi sono dominato molto, a dire il vero. Ma per qualche strana ragione Agostino non ha mai ripetuto "cazzo", parola che pure talvolta esclamo.
Forse c'è qualcosa di vero nella storiella lacaniana del fallo come significante primario? Forse, semplicemente, Agostino non conosce il significato della parola "cazzo" e nemmeno se lo domanda (raramente chiede "che cosa vuol dire", forse risulta più economico per il cervello infantile aspettare che i significati si svelino da soli nel loro contesto).
Forse c'è qualcosa di vero nella storiella lacaniana del fallo come significante primario? Forse, semplicemente, Agostino non conosce il significato della parola "cazzo" e nemmeno se lo domanda (raramente chiede "che cosa vuol dire", forse risulta più economico per il cervello infantile aspettare che i significati si svelino da soli nel loro contesto).
Nessun commento:
Posta un commento