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domenica 4 marzo 2012

Al cospetto del carabiniere

Gli amici mi hanno detto di scendere dal treno a Chiomonte. Siccome al mio arrivo loro non si vedono ancora e io non ho mai visto il paese della battaglia del 3 luglio, vado a farmi quattro passi. Guardo sulla montagna la diga intorno a cui so esserci stati aspri scontri, e mi aspetto di vedere polizia ovunque, invece no.
Il paese sembra deserto, incontro un vecchio e ci scambiamo un saluto, poi torno sui miei passi. In quel momento vedo un'auto dei carabinieri che scende lentamente la stradina che io sto salendo, sento un piccolo tuffo al cuore e imposto un atteggiamento neutro, lancio un'occhiata disinteressata all'auto, tanto per non avere l'aria di guardarmi colpevolmente i piedi.
L'auto prosegue superandomi, ma rallenta e poi si ferma. Sento che fa marcia indietro risalendo nella mia direzione, io proseguo come se niente fosse ma un colpo di clacson mi richiama all'evidenza. Mentre un piccolo tremore mi percorre le ginocchia sfodero un sorriso e mi affaccio al finestrino dell'unico carabiniere alla guida del mezzo. Ci diciamo buongiorno.
- Tutto bene?
- Sì sì
- Che fa da queste parti?
- Ah, vado alla polentata
- Ma allora ha sbagliato strada
- Sì lo so, ma stanno arrivando degli amici a prendermi
- Ce l'ha un documento?
- Certamente.
- Le dispiace se faccio un controllo?
- Prego
...
- Sa perchè mi sono fermato?
- No ma immaginavo che l'avrebbe fatto
- Perché lei non mi ha guardato neanche per un attimo, mentre di solito quelli che incontro mi guardano e mi salutano
- Ah, ma io l'ho guardata per un attimo!
- Comunque lei mi sembra una brava persona
- Lo sono, o almeno mi sforzo di esserlo
- Guardi a me dispiace per la situazione
- Posso immaginarlo
- Ho anche degli amici...
- Comunque io sono superpacifista, sto anche organizzando un digiuno collettivo NoTav
- E secondo lei serve a qualcosa?
- Lo spero
- Eh
- E in ogni caso non vedo alternative
- Arrivederci
- Arrivederci e buona giornata

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