Martedì, 30 ottobre 2012, le forze dell'ordine hanno sgomberato la
residenza universitaria Verdi di Torino, occupata da gennaio scorso
dagli studenti dell'Università in protesta ai tagli al diritto allo
studio della Regione Piemonte, in seguito ai quali ottomila studenti
aventi diritto sono rimasti senza borsa di studio.
L'assemblea online del partito pirata italiano ha precedentemente
approvato quanto segue, (risoluzione 996 del 26 giugno 2012:
"Il PP-IT approva e sostiene ogni azione di riappropriazione e autogestione di aree e spazi urbani o rurali, sottratti alla speculazione, da destinarsi a finalità abitativa per quanti, italiani e migranti, non possano accedere al diritto alla casa in tutte le sue forme o a percorsi con finalità socio-culturali, nel rispetto dei Diritti fondamentali, destinati all'intera cittadinanza senza alcuna distinzione."Sulla base di questo principio, il PP italiano considera l'occupazione della residenza Verdi di Torino un esempio ideale di riappropriazione e riorganizzazione di spazi a fine sociale, avendo la residenza ospitato in questi mesi numerosi studenti iscritti all'Università di Torino e privati della borsa di studio che gli sarebbe spettata di diritto. Il PP vuole ricordare le numerose attività culturali promosse dal comitato di occupazione, quali l'apertura di una libreria-baratto di testi universitari ,di una palestra, di una ciclo officina, l'organizzazione di rassegne cinematografiche e le infinite attività rese servizio del vicino ateneo. Attività talvolta non citate dai mezzi di informazione che hanno erroneamente dipinto gli occupanti come un gruppo di “clandestini sudamericani”, lontani dal mondo universitario. Niente di più falso: alla residenza Verdi è sempre stata privilegiata, di fronte ad un pressante numero di richieste dovute all'emergenza abitativa di una Torino capitale degli sfratti, la vocazione originaria del luogo. In questo momento sono privati del diritto allo studio studenti modello, stranieri e italiani, che dormono nell'atrio dell'università, come è stato largamente riconosciuto dagli organi di stampa. A questo riguardo il PP esprime perplessità per la contraddizioni diffuse dai media nazionali, così come sgomento per la violenza con cui le proteste sono state represse da parte delle forze di polizia. Il il PP esprime tutta la propria solidarietà agli studenti sgomberati e appoggia future esperienze di laboratorio sociale finalizzate a tutelare diritti fondamentali garantiti dalla stessa Costituzione italiana, quale il diritto allo studio, oggi messi in grave pericolo dall'attuale crisi economica e sociale.
Questo documento è stato approvato democraticamente dall'Assemblea Permanente del Partito Pirata.
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