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martedì 25 giugno 2013

Lettera a Gentile sull'esame di stato

Caro Giovanni Gentile,
onestamente mi è sempre dispiaciuto per il tuo assassinio, anche se - bisogna pur dirlo - con la tua adesione alla schifosa RSI andavi cercandotela (come avrebbe poi detto un grande politico italiano molto meno idealista di te).
La tua riforma non era così male come dicono: dava al docente la massima libertà (subito compressa dal tuo successore cattolico, Alessandro Casati).
Tuttavia c'è una cosa per la quale davvero ti disprezzo: ed è l'avere introdotto l'ESAME DI STATO, per permettere alle scuole cattoliche di ottenere un titolo di studio legale.
Per questa tua acquiescenza alla Chiesa, ancora oggi (a settant'anni dalla tua morte) noi siamo qui a recitare una farsa assurda, mentre tutto intorno l'Italia vibra e crolla.
Ecco, siccome eri un uomo tutto sommato intelligente, mi piacerebbe parlarne con te, nel 2013.

Ciao.

PS: comunque nel programma di filosofia quest'anno non ho potuto inserire l'attualismo, mi spiace. Avrei voluto, ma è stato un anno strano che non sto a raccontarti. Sarà per l'anno prossimo.

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