Stando da soli ci si rende conto di quanto la presenza altrui consumi il nostro tempo, la nostra vita: una giornata sembra più lunga se trascorsa in perfetta solitudine, e anche senza contarlo il tempo viene occupato da una più numerosa serie di eventi e azioni (spazio liscio).
Il con-essere consuma inevitabilmente il tempo dell'Esserci. Partendo da questo presupposto, sembra dunque del tutto impossibile un con-essere "autentico", cioè proprio, poiché gli altri ci es-propriano, con la loro semplice presenza, dell'uso del nostro tempo.
L'inferno temporale sono gli altri.
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