E’ tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell’oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all’intento Giunger mai non potria, ben si conviene Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)

giovedì 7 ottobre 2010

Citati e la rilevanza

I manuali di pragmatica insegnano che se in una lettera di raccomandazione per un posto all'università un professore universitario scrive a proposito del suo raccomandato: "ha un'ottima callilgrafia e arriva sempre puntuale alle lezioni", il raccomandante sta violando la regola griceana della Rilevanza. In pratica, il raccomandante sta dicendo con un'implicatura (un dire implicito) di non avere reali motivi per raccomandare il raccomandando.

In un trafiletto di Pietro Citati sul Sole 24 Ore a proposito del libro di memorie di Mario Pirani, Citati scrive più o meno così: "Apprezzo il Pirani giornalista perché non è fanatico ed è informato".
Che Pirani non sia fanatico, lo concedo violentieri, può essere un motivo per apprezzarlo come giornalista, e magari persino come persona; francamente però, che un giornalista sia informato, ancorché nulla al giorno d'oggi possa più darsi per scontato, non mi pare motivo sufficiente di stima da parte di Citati, e non solo.
Come minimo pretenderei che un giornalista informasse anche me, e molto bene.
Se nell'opinione di Citati il Pirani giornalista riesca ad informare, oltre ad essere informato lui stesso, rimarrà purtroppo per sempre misterioso.

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