05 Settembre 2001
L'isola di Gasparri
Scorgendo il ministro Gasparri nella piazzetta di Marettimo (Isole Egadi), un mio amico ed io abbiamo improvvisato un'azione dimostrativa vagamente situazionista, in ogni caso silenziosa e pacifica: siamo scesi nella piazzetta in festa di Marettimo dopo aver tracciato con un rossetto le seguenti scritte sulle nostre magliette: "Gasparri no-global" e "Gasparri puzzone". Ignoravamo che Marettimo fosse un feudo politico di Gasparri nonché (una) sua residenza estiva. Dopo aver notato la scritta sulla mia maglietta (Gasparri no-global), Gasparri mi si è avvicinato, io gli ho teso la mano dicendogli "piacere" e il ministro mi ha risposto quanto segue: "No piacere neanche per il cazzo. Sei un duro eh? Bravo, sei coraggioso, sei un duro, vorrei averlo io il tuo coraggio, davvero", e se ne è andato via senza aspettare la mia replica. Pochi minuti dopo, il mio amico veniva portato al posto di polizia dai due tutori dell'ordine locali, con la dichiarata intenzione di proteggerci da probabili aggressioni, mentre io venivo raggiunto da tre energumeni all'interno di un caffè, spintonato e trascinato di peso fuori dal locale, gettato sulla piazzetta senza che nessuno degli astanti intervenisse in mia anche parziale difesa: i tre gorilla mi urlavano di levarmi la maglietta, di stracciarla, che lì non si faceva politica, che ci avevano visto tutti fare i buffoni in piazza. Da un tavolo vicino una signora bionda ha preso a urlarci che dovevamo andarcene e che avevamo rotto i coglioni a tutti. Sentendomi prossimo al linciaggio mi sono sfilato la maglietta e ancora uno mi urlava, mettendomi le mani in faccia, che dovevo stracciarla: se un mio amico non avesse cinto l'aggressore con le braccia forse qualche pugno l'avrei preso. L'organizzatore della festa ha poi cercato di tranquillizzare gli animi dei nostri aggressori e ci ha invitati come suoi ospiti. Dopo aver recuperato il compagno preso dai finanzieri abbiamo riattraversato la piazzetta di nuovo festosa e siamo tornati indenni (ma, con effetto di Forche Caudine, sotto gli sguardi dei marettimani e del loro ministro) a casa.
Lettera firmata
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