Da quando l’ho lasciata vent’anni fa, Bra, la mia piccola città piemontese tra Langhe e Roero un tempo sopita e noiosa, ha subìto un’esplosione di vitalità e creatività che a volte mi appare enigmatica e che sarei quasi tentato di spiegarmi con teorie alla Carpenter (gli alieni sono sbarcati all’insaputa di tutti e sotto mentite spoglie hanno preso in mano le redini della città).
Il gruppo rock Mambassa (http://www.mambassa.com/), giunto ora al suo quinto disco, Lonelyplanet, uscito alla fine del 2010 per la EMI, è sicuramente una parte importante di questa rinascita braidese.
Il cantante del gruppo, Stefano Sardo, scrittore e sceneggiatore (La doppia ora) è anche uno dei padri dell’interessantissimo festival di cortometraggi “Cinema corto in Bra”, che si svolge annualmente ed è in notevole crescita.
I Mambassa fanno una musica intelligente, un pop raffinato e divertente, senza vertigini ma senza punti morti (la famiglia di appartenenza è quella dei Perturbazione, o per altri versi i Tiromancino). Nel video del primo singolo, Casting, diretto da Lucio Pellegrini (E allora mambo), si alternano sovrapponendosi in provini fittizi attori e attrici giovani e meno giovani che cantano in playback: compaiono tra gli altri Martina Stella, Andrea Bosca, Filippo Nigro, Daniela Virgilio, Giorgio Colangeli e Marco Messeri.
Il video del secondo singolo, Nostalgia del futuro, diretto da Lorenzo Vignolo, è anch’esso interpretato da giovani esponenti del mondo del cinema, il che conferma che il link tra i Mambassa e il mondo di celluloide (molto presente anche nei testi del disco) è una cifra stilistica non passeggera.
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