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giovedì 19 maggio 2011

Sonetto di Alfonso Maria Petrosino per il mio trentanovesimo compleano

Stasera spegnerai le candeline
un po' con l'animo del sacrestano
che smorza i moccoli giunti alla fine
e si domanda se sia stato vano

o no quell'ardere e lo scioglimento
di tutta quella cera. Guarda bene
la luce, il raggio che si fa violento,
contemplalo: diventerà un fosfene.

Se malinconica ti sembrerà
l'immagine, in quanto evoca il destino
della precaria condizione umana,

non temere: per te l'eternità
è negli sguardi vispi di Agostino
e nel sorriso dolce di Viviana.

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