E’ tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell’oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all’intento Giunger mai non potria, ben si conviene Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)

venerdì 28 ottobre 2011

Un sonetto di Alfonso Maria Petrosino a sostegno delle educatrici precarie minacciate dai tagli del Comune di Torino

Al centro della Piazza del Palazzo
il Conte Verde impugna lo spadone,
istigando alla privatizzazione
e a darci un taglio: era un crociato, un pazzo

che bronzeo indica la via maestra.
È di sinistra il sindaco Fassino,
ma in questo modo al massimo è mancino
e quello che fa la sua mano destra

la sua sinistra non lo sa. Tiziana,
Simona, Claudia, Laura, Deborah,
nere di lutto, guidano il presidio.

Il sindaco non scende, e si allontana
da quella parte della società.
La bara è il simbolo di un omicidio.

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