E’ tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell’oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all’intento Giunger mai non potria, ben si conviene Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)

mercoledì 23 maggio 2012

Jacques Derrida a proposito di Giovanni Falcone

...il giudice Falcone è la figura di un giusto che, in nome della giustizia, ha sfidato il contesto, lo stato delle forze. L'esigenza di giustizia porta a sfidare il contesto, per trasformarlo, ma assumendo il rischio dell'incommensurabilità tra la sfida e lo stato delle forze; è il rischio assoluto. Falcone ha testimoniato per la giustizia a rischio della vita, e tenendo conto del contesto (lo conosceva meglio di chiunque altro); ma a un certo punto non ha ceduto alla dissuasione che poteva venirgli dal lato contestuale, non ha abdicato davanti all'esigenza di giustizia. Ciò che chiamo "giustizia", che non è il diritto, è un rapporto con l'incondizionato che, una volta preso in considerazione l'insieme delle condizioni date, testimonia di ciò che non si lascia chiudere in un contesto. Ovviamente, in questo rapporto con l'incondizionato, con la giustizia, ne va della vita e della morte. La giustizia non è il diritto; però è ciò che prova a produrre un nuovo diritto. E per produrlo bisogna tener conto del contesto e poi, a un certo punto, trasformarlo radicalmente.

JD, Parigi, 16 luglio 1993

martedì 15 maggio 2012

Cose che ho imparato nel mio 40esimo anno

Cerchi di stare a galla in fiume in piena rapido e limaccioso. Ovunque intorno a te galleggiano detriti grandi e piccoli, alcuni devi schivarli perché non ti feriscano, ad altri cerchi di aggrapparti, ma non tutti ti sorreggono e spesso devi lasciarli andare perché non ti facciano affondare di più. Le rive sono lontanissime, e man mano che scendi a valle si allontanano sempre di più: all'orizzonte intravvedi la foce del fiume, e senti il rombo sovrumano di un infinito oceano nero nel quale il tuo viaggio finirà senza scampo.
Così, più o meno, è la Vita.

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Quando partecipi a un'assemblea politica, non importa se sei tra "compagni" e presunti amici, ma il gioco è: chi segna più punti vince.

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L'anarchismo è una vera e propria utopia, perché nelle situazioni pratiche le persone non si responsabilizzano, ma aspettano e preferiscono essere comandate.

[to be continued]