...il giudice Falcone è la figura di un giusto che, in nome della
giustizia, ha sfidato il contesto, lo stato delle forze. L'esigenza di
giustizia porta a sfidare il contesto, per trasformarlo, ma assumendo il
rischio dell'incommensurabilità tra la sfida e lo stato delle forze; è
il rischio assoluto. Falcone ha testimoniato per la giustizia a rischio
della vita, e tenendo conto del contesto (lo conosceva meglio di
chiunque altro); ma a un certo punto non ha ceduto alla dissuasione che
poteva venirgli dal lato contestuale, non ha abdicato davanti
all'esigenza di giustizia. Ciò che chiamo "giustizia", che non è il
diritto, è un rapporto con l'incondizionato che, una volta preso in
considerazione l'insieme delle condizioni date, testimonia di ciò che
non si lascia chiudere in un contesto. Ovviamente, in questo rapporto
con l'incondizionato, con la giustizia, ne va della vita e della morte.
La giustizia non è il diritto; però è ciò che prova a produrre un nuovo
diritto. E per produrlo bisogna tener conto del contesto e poi, a un
certo punto, trasformarlo radicalmente.
JD, Parigi, 16 luglio 1993
E’ tutta,
In ogni umano stato, ozio la vita,
Se quell’oprar, quel procurar che a degno
Obbietto non intende, o che all’intento
Giunger mai non potria, ben si conviene
Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)
mercoledì 23 maggio 2012
martedì 15 maggio 2012
Cose che ho imparato nel mio 40esimo anno
Cerchi di stare a galla in fiume in piena rapido e limaccioso. Ovunque intorno a te galleggiano detriti grandi e piccoli, alcuni devi schivarli perché non ti feriscano, ad altri cerchi di aggrapparti, ma non tutti ti sorreggono e spesso devi lasciarli andare perché non ti facciano affondare di più. Le rive sono lontanissime, e man mano che scendi a valle si allontanano sempre di più: all'orizzonte intravvedi la foce del fiume, e senti il rombo sovrumano di un infinito oceano nero nel quale il tuo viaggio finirà senza scampo.
Così, più o meno, è la Vita.
***
Quando partecipi a un'assemblea politica, non importa se sei tra "compagni" e presunti amici, ma il gioco è: chi segna più punti vince.
***
L'anarchismo è una vera e propria utopia, perché nelle situazioni pratiche le persone non si responsabilizzano, ma aspettano e preferiscono essere comandate.
[to be continued]
Così, più o meno, è la Vita.
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Quando partecipi a un'assemblea politica, non importa se sei tra "compagni" e presunti amici, ma il gioco è: chi segna più punti vince.
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L'anarchismo è una vera e propria utopia, perché nelle situazioni pratiche le persone non si responsabilizzano, ma aspettano e preferiscono essere comandate.
[to be continued]
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