Scena Arendt.
Mdp nell’angolo in basso a destra dell’aula,
orientata dal basso in alto in modo da riprendere gli scranni degli
studenti.
Arendt siede in mezzo a un gruppo di allievi, al centro
degli scranni; due ragazze sedute in prima fila al centro, altre due
in fondo a destra (rispetto mdp). Arendt è vestita di un sobrio
abito verde, le braccia stese dritte sul banco; il suo sguardo è
inespressivo, immobile, ma dolce, e punta verso Heidegger che tiene
lezione.
Heidegger:
... [un brano di Ontologia sul senso
dell’esistenza]
Alla fine della lezione uno studente va da H e gli porge
la mano con gravità; mentre ancora gliela serra gli dice:
Studente: «Lei ha saputo elevare lo spazio
accademico alla tensione dialettica di un autentico spazio sacro. Le
rispondenze essenziali del Suo pensiero con lo spirito del tempo ne
mutano autenticamente la struttura epocale. Ma la Germania ha bisogno
di un Führer, acciocché la decisione esistenziale del popolo
tedesco trovi modo di formularsi nella sua originarietà.»
Heidegger non dice nulla e resta dietro la cattedra; lo
studente abbassa lo sguardo ed esce dall’aula. Hannah resta seduta
nel banco. Lei e Heidegger si fissano l’un l’altro in silenzio
per diversi secondi (mezzo minuto).
Arendt (guardando Heidegger, con tono
inespressivo): «Nella passione, con la quale, soltanto, l’amore
coglie il chi dell’altro, va per così dire in fiamme l’interstizio
mondano che ci collega agli altri e al tempo stesso ce ne separa. Ciò
che separa gli amanti dal resto del mondo è che essi sono privi di
mondo, che il mondo che si pone fra gli amanti è bruciato».
I due continuano a fissarsi immobili, mentre lo spazio
fra di loro si consuma in dissolvenza bianca (cfr. Querelle de
Brest) fino a lasciare le due figure avvolte su uno sfondo
abbagliante che infine le avvolge.
[Sonoro: Un suono insistente, ossessivo, simile a un
brano di Ligeti, accompagna la dissolvenza dello sfondo.]
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