E’ tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell’oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all’intento Giunger mai non potria, ben si conviene Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)

sabato 28 dicembre 2013

Progetti di ricerca 2014

1) La rilevanza cinematografica (con enrico Terrone).

2) Il senso di "senso" (c'è molta confusione sotto il cielo filosofico).

Tracce:
il senso-indicibile, nel Tractatus;
la partizione di Hjelmslev (espressione/contenuto);
l'evoluzione di "senso" dall'estetica alla logica e alla linguistica (Ferraris?);
il senso nell'Enciclopedia di Hegel;
il senso nella teoria dell'enazione;
senso e non-senso in Deleuze (Logique du sens e Différence et répétition);
il senso incorporeo nella logica stoica.

Sperber, Per una teoria del simbolismo: "nel linguaggio ordinario, ogni oggetto della conoscenza ha per forza un senso"

3) Logica e teoria della rilevanza

4) Urbanismo e cognizione (con Angela Nasso)

5) L'errore di Descartes e la cognizione emotiva.

Tracce: Scheler: «l’abisso che Descartes ha scavato fra anima e corpo è stato colmato da un’unità della vita divenuta tangibile. Naturalmente il fatto che quando un cane vede un pezzo di carne il suo stomaco inizi a secernere determinati succhi gastrici, risulta, dal punto di vista di Descartes, un miracolo assoluto: egli infatti elimina dalla sfera psichica il complesso della vita pulsionale e affettiva e tenta inoltre una spiegazione puramente chimico-fisica delle manifestazioni vitali anche relativamente alle loro leggi strutturali. […] Che cosa direbbe però Descartes se gli si facesse vedere l’esperimento di Heyder, secondo cui la semplice suggestione del mangiare un cibo sortisce gli stessi effetti che si verificano a proposito di un mangiare effettivo? Qui emerge l’errore, l’errore fondamentale di Descartes: l’aver misconosciuto completamente il sistema pulsionale nell’uomo e nell’animale. È solo tale sistema che costituisce la mediazione e l’unità fra ogni autentico movimento vitale e il contenuto della coscienza» (Max Scheler, La posizione dell'uomo nel cosmo, cit., pp. 163-164).


6) La rilevanza documentale (sulla teoria di Ferraris)

Film famosi visti da Agostino

La vita è meravigliosa

"Quello lì ha sposato una ragazza, poi ha perso i soldi ma tutti glieli hanno regalati così è diventato ricco"

Intuizione, 22 (La stupidità)

La stupidità, deleuzianamente intesa come condizione fondamentale del pensiero che non pensa se non forzato (meccanicamente, quindi, e non per uno spiritualistico richiamo heideggeriano), è perfettamente fotografata nella Relevance Theory di Sperber e Wilson. Uno stimolo non è pensabile se il suo effetto non giustifica lo sforzo richiesto.
Per uno stupido (= pigro), uno stimolo non gratificante non è degno di essere pensato. Ecco spiegato Canale 5, Drive in, il Gabibbo.

Fondazione cognitiva della violenza politica per la costruzione di un'umanità cooperativa.

(Al contrario, nell'educazione domina la forza della curiosità infantile: confutazione della pedagogia nera.)

F. Zourabichvili, Deleuze, une philosophie de l'événement, p.24

giovedì 26 dicembre 2013

Libri che posso finalmente riprendere dopo aver terminato la tesi di dottorato

- Viaggio al termine della notte: come avevo potuto dimenticarlo! Ci sono arrivato tramite l'azzeccatissimo Point Lenana, la mia esaltante lettura estiva. A un certo punto si scrive che Benuzzi non apprezzava il modernismo di Niente di nuovo sul fronte occidentale di Rémarque e di Voyage au bout de la nuit. Siccome era da anni che volevo leggerlo ho subito attaccato.
Il capitolo sulla guerra è magnifico, e anche quello sull'ospedale psichiatrico. Meno quello sull'Africa (ma la paranoia del viaggio con quelli che lo vogliono scaraventare è incredibile). Poi non si capisce più niente quando viente venduto schiavo, sembra un film di Terry Gilliam. Di nuovo bellissimo quando va in America.
C'è però un problema: la traduzione che so quasi impossibile, non mi convince e vorrei leggerlo in francese. Un po' come leggere Houellebecq in italiano: non mi pare abbia senso (anche perché le prime traduzioni hanno pure degli errori grossolani).

- La vita agra. Bellissimo. Inquietante. Quando comincia a parlare della "missione" capisci che non avevi capito ancora niente.
Poi quando comincia a parlare di Anna capisci che non avevi davvero ancora capito niente. Poi quando comincia a parlare del lavoro, delle traduzioni, dei soldi, delle bollette, dei poveracci, dei morti ecc. capisci che è meglio se smetti di cercare di capire prima di averlo finito, perché è un bellissimo libro rizomatico, visionario, militante.
Una cosa però mi sembra innegabile: è tristissimo e leggendolo mi comunica inquietudine per la malattia (il collega delle trasfusioni) e la morte (quella extradiegetica, precoce, di LB).

- La lingua salvata (sublime. Ma sull'infanzia Canetti ha uno sguardo troppo infantile, che non mi aspettavo. Lui stesso dice, all'inizio, che non parlerà MAI di psicoanalisi, e userà "inconscio" in senso non freudiano)

- Moby Dick (ineffabile, ma il capitolo in stile teatrale mi aveva rallentato)

- Madame Bovary (a dire il vero Emma m'annoja assai)
- Ulysess (dopo averlo mollato all'università non ricordavo quanto fosse divertente. Altro che Recherche o Musil! Joyce forever!)

- Geologia di un padre, di Valerio Magrelli. L'ho iniziato grazie al libro di Federico Francucci. Conoscevo Magrelli solo di nome, e come poeta. Questo libro mi interessava a priori per il tema della morte del padre, poi la bella analisi di Francucci (ultimo capitolo del suo libro) mi ha definitivamente deciso.
Il libro propone un'ottantina di paragrafi-ricordi, in ordine più o meno cronologico. E' bello, ma me lo aspettavo sublime. Non lo è, nonostante sia alta letteratura (molti gli effetti speciali linguistici).
Questo mi rasssicura: il libro sul padre posso ancora scriverlo io :-D

- Vita di Henry Brulard. E' l'autobiografia di Stendhal. Adoro Stendahl, ma questo libro ha una voce molto diversa, impressionante: la sua vera voce, priva della fantastica dimensione narrativa di cui lui solo è maestro.

- Confessioni di un mangiatore d'oppio, di De Quincey. Avvincente, ma di tutti i libri che ho iniziato è quello per ora più lontano dall'epicentro della mia attuale vita mentale. (L'ho cominciato subito dopo aver terminato il bellissimo Gli ultimi giorni di Immanuel Kant.)

domenica 22 dicembre 2013

Utile lista di Natale




  • Adam Adolphe (1803 – 1856), Cantique de Noël
  • Antonacci Pietro (XVIII secolo), Sinfonia Pastorale in sol
  • Bach Johann Sebastian (1865-1870), Magnificat in re maggiore BWV 243
  • Bach Johann Sebastian (1865-1870), Oratorium tempore nativitatis Christi, BWV 248
  • Bouzignac Guillaume (1587-1643), Noé! Pastores, Cantate Domino
  • Britten Benjamin (1013-1976), Ceremony of carols
  • Busoni Ferruccio, (1866-1924) Sonatina No.4, BV 274, Sonatina in diem nativitatis Christi MCMXVII [https://play.spotify.com/track/5V5IjHgqGaRKOgqQJWtCay]
  • Čajkovskij Pëtr Il’ič (1840-1893), Liturgia di S. Giovanni Crisostomo Op. 41
  • Canto gregoriano per il santo Natale
  • Charpentier Marc-Antoine (1643 – 1704), Antiennes O de l’Avent, H.36-43
  • Charpentier Marc-Antoine (1643 – 1704), In Nativitatem Domini Canticum H.314
  • Charpentier Marc-Antoine (1643 – 1704), Messe de minuit pour noël H.1
  • Charpentier Marc-Antoine (1643 – 1704), Pastorale sur la naissance de Notre Seigneur Jésus, H.483
  • Corelli Arcangelo (1653 – 1713), Concerto Grosso Op.6 n.8
  • Gabrieli Giovanni, (1554-1612) O magnum mysterium, Ch.3
  • Hammerschmidt Andreas (1611-1675), Alleluja! Freuet Euch, Ihr Christen alle Achtstimmige
  • Hassler Hans Leo (1564-1612), Angelus ad Pastores ait
  • Honegger Arthur (1892-1955), Une Cantate de Noël (Cantata di Natale)
  • In Natali Domini, musiche natalizie medievali
  • Liszt Franz  (1811-1886),  “Weihnachtsbaum”  (“L’ Albero  di  Natale”)
  • Manfredini Francesco (1684-1762), Concerto Grosso in Do Op.3 No.12 ‘Con Una Pastorale Per Il Santissimo Natale’
  • Monteverdi Claudio (1567-1643), Christe, Redemptor
  • Morandi Giovanni (1777-1856), Pastorale del Santissimo Natale
  • Pez Johann Christoph (1664-1716), Concerto Pastorale in Fa
  • Poulenc Francis (1899-1963), Gloria, FP 177 del 1959
  • Poulenc Francis (1899-1963), Quatre Motets pour le temps de Noël
  • Praetorius Michael (1571-1621), Singt, ihr lieben Christen all
  • Purcell Henry (1659-1695), Behold, I bring you glad tidings
  • Rutter John (1945), Music for Christmas (2001)
  • S. Rachmaninov (1873-1943), Quattro frammenti dalla Grande Veglia Notturna op. 37
  • Saint-Saens Camille (1835-1921), Oratorio de Noël, Op.12
  • Scarlatti Alessandro (1660-1725), Cantata per la notte di Natale di Nostro Signore
  • Schütz Heinrich (1585-1672), Hodie Christus natus est, SWV 456
  • Schütz Heinrich (1585-1672), Weihnachtshistorie “Historia der Geburt Jesu Christi” (SWV 435)
  • Stradella Alessandro (1644-1682), Cantata per il Santissimo Natale
  • Torelli Giuseppe (1658-1709), Concerto in sol Op.8 No.6 ‘…Per Il Santissimo Natale’
  • Vivaldi Antonio (1678-1741), Pastorale in La, dalla Sonata Op.13 No.4, RV 59
  • Vivaldi Antonio (1678-1741), Concerto in mi maggiore per violino, archi e b.c. RV 270 “Il Riposo… per il S. Natale”
  • Vivaldi Antonio (1678-1741), Gloria in re maggiore RV 589
  • Webern Anton (1883-1945), Dormi Jesu, Op. 16, No. 2
  • Williams John – “Merry Christmas”


  • http://www.ariberti.it/il-natale/classica-natale