E’ tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell’oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all’intento Giunger mai non potria, ben si conviene Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)

lunedì 2 dicembre 2013

Chomsky vs Žižek

Pubblicato da Znet:

Noam Chomsky – dicembre 2012

In questo breve brano di un’intervista del dicembre 2012 a Veterans Unplugged, a Chomsky è chiesto un parere sulle idee di Slavoj Žižek, Jacques Lacan e Jacques Derrida. Lo studioso del M.I.T. che altrove ha descritto alcune di tali figure e dei loro seguaci come “sette” non misura le parole:

“Ciò cui ti riferisci [rivolgendosi all’intervistatore – n.d.t.] è quella che si chiama “teoria”. E quando ho detto che non sono interessato alla teoria ciò che intendevo dire è che non sono interessato all’esibizionismo, all’utilizzare termini eleganti, come polisillabi, per fingere di avere una teoria quando non se ne ha affatto una. Dunque, in tutta questa roba non c’è alcuna teoria, non nel senso del termine ‘teoria’ con il quale tutti hanno familiarità nelle scienze o in qualsiasi campo serio. Cercare di trovare in tutto il lavoro che citi dei principi dai quali si possano dedurre conclusioni, proposizioni empiricamente verificabili dove tutto vada oltre il livello di qualcosa che si possa spiegare in cinque minuti a un bambino di dodici anni. Prova a vedere si riesci a trovare questo, una volta decodificati i termini astrusi. Io non ci riesco. Perciò non sono interessato a quel genere di esibizione. Žižek ne è l’esempio estremo. Non vedo nulla in ciò che dice. Jacques Lacan in effetti l’ho conosciuto. A modo suo mi piaceva. Ci incontravamo di tanto in tanto. Ma, con assoluta franchezza, penso fosse un totale ciarlatano. Si atteggiava a favore delle telecamere nel modo tipico di molti intellettuali parigini. Perché queste cose abbiano influenza, non né ho la minima idea. Non vedo nulla che dovrebbe avere influenza.”

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