Caro Agostino,
è da tanti anni che voglio scriverti questa lettera ma inizio soltanto adesso perché ho capito che non c’è da scherzare col tempo che passa e la morte che si avvicina.
Intendo farti leggere queste parole dopo la mia morte, con un dispositivo che non ho ancora inventato, mentre scrivo.
Del resto, mentre scrivo queste righe sono vivo e vegeto e tu stai studiando greco.
Del resto, mentre scrivo queste righe sono vivo e vegeto e tu stai studiando greco.
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