E’ tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell’oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all’intento Giunger mai non potria, ben si conviene Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)

sabato 12 aprile 2025

Una denuncia per complicità nel genocidio a Gaza (da Le Monde, 27/11/2024)


Guerra in Medio Oriente: depositata presso il tribunale di Parigi una denuncia contro ignoti per complicità nel genocidio a Gaza

I denuncianti sono l'Unione Ebraica Francese per la Pace, un'associazione antisionista, e una donna franco-palestinese, i cui tredici membri della famiglia vivono ancora nella Striscia di Gaza. La denuncia, presentata martedì, prende di mira le azioni dei franco-israeliani per bloccare gli aiuti umanitari.

Di Christophe Ayad

I denuncianti sono l'Unione Ebraica Francese per la Pace, un'associazione antisionista, e una donna franco-palestinese, i cui tredici familiari vivono ancora nella Striscia di Gaza. La denuncia, presentata martedì, prende di mira le azioni dei franco-israeliani per bloccare gli aiuti umanitari.
A poco a poco, il conflitto israelo-palestinese e le sue polemiche stanno invadendo i vari campi della sfera politica e sociale in Francia. Martedì 26 novembre è stata presentata al decano dei giudici istruttori della divisione crimini contro l'umanità del tribunale di prima istanza di Parigi una denuncia contro ignoti, con una richiesta di parte civile per “complicità in genocidio e incitamento a commettere genocidio a Gaza”. I querelanti sono l'Unione Ebraica Francese per la Pace (UJFP), un'associazione antisionista esistente dal 1994, e una donna franco-palestinese i cui tredici familiari stretti si trovano attualmente nella Striscia di Gaza.
Questa denuncia, presentata dagli avvocati Damia Taharraoui e Marion Lafouge, è la prima su questo terreno, il più grave dell'ordinamento giuridico, a essere presentata ai tribunali francesi. Arriva pochi giorni dopo che la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, l'ex ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo militare di Hamas Mohammed Deif, per crimini contro l'umanità e crimini di guerra. Anche se non esiste un nesso di causalità tra le due cose, è chiaro che il conflitto è entrato nel campo del diritto internazionale e nazionale.
I querelanti hanno scelto di intentare un'azione civile, che sistematicamente porta all'apertura di un'indagine giudiziaria, per evitare che il caso venga archiviato dalla Procura.
Questo è stato il destino di una denuncia contro ignoti per tortura, presentata ad aprile, nei confronti di un soldato franco-israeliano. La Procura nazionale antiterrorismo, che ha competenza anche su crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio, ha ritenuto che le prove fossero insufficienti.


“Israele vuole renderci complici"

Nella fattispecie, gli atti in questione sono stati “commessi a partire dal gennaio 2024 da alcuni cittadini francesi presenti in Israele, nella fattispecie partecipando ad azioni di blocco degli aiuti umanitari, sottoponendo deliberatamente il gruppo palestinese di Gaza, nell'ambito dell'assedio di questo territorio disposto dalle autorità israeliane, a condizioni di esistenza tali da portare alla loro distruzione parziale o totale”, si legge nel testo della denuncia. In parole povere, i franco-israeliani appartenenti ai collettivi Israel Is Forever e Tsav 9 sono accusati di contribuire alla carestia in corso nella Striscia di Gaza bloccando i pochi camion di aiuti umanitari autorizzati ad entrare.
Lunga più di 70 pagine, la denuncia è il risultato di diversi mesi di lavoro e collaborazione tra gli avvocati, l'UJFP e Urgence Palestine, un collettivo formatosi dopo il 7 ottobre 2023, il cui scopo è difendere i diritti dei palestinesi. “Israele non può negare la sua volontà di affamare i gazauiti. È dichiarato, ipotizzato e attuato. È un genocidio per fame”, afferma Ramy Shaath, uno dei co-fondatori di Urgence Palestine.
“Israele vuole rendere noi ebrei complici del genocidio in corso. Dovevamo agire e lo abbiamo fatto con i palestinesi, secondo i nostri principi di uguaglianza”, ha dichiarato l'UJFP.
La denuncia mette subito in evidenza il controllo totale ed esclusivo esercitato da Israele sui confini della Striscia di Gaza, che è sotto assedio totale dal 9 ottobre 2023, nell'ambito dell'operazione militare “Spade di ferro”, come rappresaglia per gli attacchi e i massacri commessi da Hamas il 7 ottobre 2023 nel sud di Israele. Quel giorno, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha annunciato: “Niente elettricità, niente cibo, niente acqua, niente carburante. Tutto è chiuso. Stiamo combattendo contro animali umani e ci comportiamo di conseguenza”.
Tra il 7 e il 21 ottobre 2023, nessun convoglio umanitario è entrato nell'enclave.


“Piano concertato"

A partire dal 21 ottobre 2023, le autorità israeliane hanno autorizzato la ripresa della consegna degli aiuti umanitari, ma solo attraverso il valico di Rafah, al confine con l'Egitto, nel sud della Striscia di Gaza, che è in grado di ricevere 100 camion al giorno - un numero di gran lunga inferiore ai requisiti minimi - e dopo meticolose ispezioni ai checkpoint di Kerem Shalom e Nitsana, in territorio israeliano. Il risultato di questa politica, che gli autori della denuncia paragonano a un “piano concertato”, è confermato dalle dichiarazioni di funzionari e ufficiali israeliani: a febbraio, il 90% della popolazione palestinese era considerato in situazione di carestia dalle agenzie delle Nazioni Unite.
A sostegno della loro denuncia, gli autori si sono basati sugli scritti della relatrice speciale delle Nazioni Unite sulla situazione dei diritti umani nei territori palestinesi, Francesca Albanese, sulle ordinanze della Corte internazionale di giustizia e sui mandati di arresto per Netanyahu e Gallant.
Una volta definito questo quadro, la denuncia si concentra sul ruolo svolto da due gruppi israeliani, Israel Is Forever e Tsav 9. Il primo si definisce “un'associazione per la difesa dei diritti umani nei territori palestinesi”. Il primo si descrive come “associazione israeliana francofona per la mobilitazione sionista”.
Fondato dal franco-israeliano Jacques Kupfer e ora presieduto dalla franco-israeliana Nili Kupfer-Naouri, questo gruppo si batte per la ricolonizzazione della Striscia di Gaza e ha svolto un ruolo chiave nella mobilitazione della popolazione per bloccare i convogli umanitari. È stata questa associazione a invitare il ministro suprematista Bezalel Smotrich a Parigi a metà novembre per un gala a sostegno dell'esercito israeliano. Smotrich ha annullato la sua visita ma l'incontro si è svolto sotto forte protezione nella zona di Parigi. Israel Is Forever comprende un certo numero di persone con doppia cittadinanza, francese e israeliana. Il secondo gruppo, Tsav 9, è stato creato per bloccare i convogli umanitari diretti alla Striscia di Gaza. La sua portavoce è la franco-israeliana Rachel Touitou.


Definire un genocidio secondo la legge francese

Dal 25 al 28 gennaio, si legge nella denuncia, “è stato attuato un blocco efficace e ininterrotto al valico di frontiera di Kerem Shalom. In effetti, durante questo periodo, nessun camion è entrato a Gaza attraverso questo valico (...). Questi blocchi hanno portato direttamente e automaticamente a un drastico calo degli aiuti umanitari”. L'azione, condotta dai membri di Tsav 9, è stata ampiamente riportata sui social network di Israel Is Forever.

Dopo la conquista del terminal di Rafah da parte di Israele, le operazioni umanitarie a Gaza si sono fermate “È totalmente immorale pensare per un solo secondo di rifornire la popolazione civile, che è tutto fuorché una popolazione civile innocente (...). Non esiste una popolazione civile innocente a Gaza (...). Finché siamo in guerra, nessun camion dovrebbe passare”, ha dichiarato la signora Kupfer-Naouri, presente alla postazione di Kerem Shalom insieme al vicepresidente dell'associazione, Yves Hazout. La denuncia contro Xenjo ha chiesto ai giudici di indagare oltre la mezza dozzina di persone identificate nella denuncia.
Una seconda serie di blocchi ha avuto luogo a febbraio a Nitsana, impedendo ai camion di arrivare a Rafah in determinati giorni. Queste azioni sono proseguite fino a giugno, diventando sempre più violente. Sono cessate dopo che l'amministrazione statunitense ha posto Tsav 9 e i suoi leader sotto sanzioni finanziarie il 21 giugno. A luglio, l'Unione Europea ha seguito l'esempio di Washington.
Questa denuncia è destinata a suscitare reazioni, soprattutto da parte di politici combattuti sulla questione israelo-palestinese.
Non stiamo banalizzando il termine “genocidio”, avvertono Taharraoui e Lafouge.
Il nostro obiettivo è fornire una descrizione legale di ciò che sta accadendo sul campo. Ci sono così tante sottovalutazioni con il pretesto che non stiamo assistendo a uno sterminio a immagine della Shoah e del Ruanda, che siamo andati a vedere cosa dice il codice penale. E ci sembra che le condizioni per un genocidio siano state soddisfatte. Il fatto che la situazione attuale non assomigli ai genocidi del passato non significa che la legge non abbia voce in capitolo”.
Secondo le due avvocate, una sola delle cinque caratteristiche elencate dalla legge francese - in questo caso “l'assoggettamento a condizioni di esistenza tali da portare alla distruzione totale o parziale del gruppo” - è sufficiente per definire il genocidio. Il dibattito giudiziario è appena iniziato.

Christophe Ayad

Le mie email (non pubblicate) a Internazionale, 1

In seguito alla lettura dell'articolo di Annalisa Camilli (Internazionale online, 4/4/2025) mi sono trovato a litigare sull'affermazione che per sconfiggere i femminicidi bisogna innanzitutto "cambiare linguaggio".
Fermo restando che la trattazione mediatica dei femminicidi è superficiale e informata da enormi pregiudizi, l'idea di cambiare la società cambiando il linguaggio è una pia speranza.
Si tratta di un mito della sinistra contemporanea ed è fondato sulla sopravvalutazione del linguaggio inteso come luogo privilegiato dell'azione sociale. Nessun dato empirico, scientifico o storico giustifica l'ipotesi di poter cambiare la società attraverso il linguaggio (i cambiamenti linguistici sono avvenuti dopo le rivoluzioni, non prima).
Se anche fosse giusta l'ipotesi "Sapir-Whorf" ("chi parla male pensa male", nel compendio di Nanni Moretti), da tempo screditata nonostante qualche tentativo di recupero accademico, resterebbe comunque da dimostrare: 1) che si possa volontaristicamente cambiare il linguaggio di una parte rilevante della società (l'élite intellettuale); 2) che una volta cambiato il linguaggio di una parte della società cambierebbe anche il modo di pensare della (maggior parte della) società; 3) che questo avrebbe l'effetto concreto di ridurre la violenza femminicida.
Sarebbe certo auspicabile ma temo che si tratti di pura utopia.

Cordiali saluti

EA

sabato 15 marzo 2025

Come uscire dall'eurocentrismo culturale

La questione sollevata in questi giorni, "solo l'Occidente conosce la storia", somiglia a quella che si discuteva anni fa: la filosofia è solo occidentale? I filosofi di sinistra hanno speso tante belle parole decostruttive per dimostrare che la pretesa eurocentrica è violenta, ma si sono ben guardati dal fare l'unica cosa che a mio parere avrebbe un vero valore dimostrativo, ossia studiare le filosofie non occidentali.
O meglio, qualcuno l'ha fatto, ma non si sono veramente creati dei percorsi trasversali come credo sarebbe stato possibile, oltre che auspicabile.
Uno dei pochi esempi che mi vengono in mente, a parte i due sinologi francesi, François Jullien e François Cheng (che comunque rimangono fortemente legati all'orizzonte della filosofia continentale e della cultura umanistica), è quello di Graham Priest.
Priest, da filosofo e logico, indaga da parecchi anni le logiche non occidentali, come l'antica logica buddhista, in un confronto illuminante con le, "occidentalissime", logiche non classiche. In questo modo Priest tocca e mostra l'universale della cultura umana planetaria, molto più che con affermazioni di principio ma prive di contenuto empirico, quali possono essere considerate quelle della filosofia decostruttiva anti-eurocentrica.
Un po' come Marx (a cui Priest ha dedicato parecchi testi, anche proprio in connessione con il buddhismo) che è fuoriuscito dalla filosofia, rinnovandola, praticando l'economia anziché semplicemente affermare la necessità di abbandonare l'idealismo filosofico.
Priest mostra concretamente l'universale del pensiero umano anziché limitarsi a celebrare programmaticamente le particolarità culturali, singolari, com'è nelle corde della filosofia postmoderna, derivata non tanto da Derrida quanto da Foucault.
In fondo le stesse affermazioni di Galli della Loggia & co. sulla storia come appannaggio dell'Occidente sono frutto del culturalismo, in questo caso di destra.

mercoledì 29 gennaio 2025

Periodi storici felici, 1

Se da giovane mitizzavo la Resistenza e gli anni Settanta, oggi mi rendo conto che l'epoca dell'idealismo tedesco e gli anni '50 e '60 negli USA potrebbero essere i miei periodi storici preferiti, per viverci.

giovedì 16 gennaio 2025

Le onde e il mare di Leibniz, la vita, l’analisi schlenkeriana (Intuizione 82)

Le piccole percezioni leibniziane possono corrispondere al modo in cui esperiamo i microeventi istantanei quotidiani di cui è composta la nostra vita.
In musica, la superficie sonora è composta di note non essenziali, che nell’analisi strutturale proposta da Schlenker e analisi simili (Jackendoff & Lerdahl) vengono selezionate per trovare lo scheletro del brano musicale.
La nostra ricerca del senso della vita somiglia all’analisi strutturale della musica, ma il godimento della vita stessa non può che somigliare alla percezione minuta di ogni singola onda del nostro mare.

mercoledì 4 dicembre 2024

Intuizione 81

La vecchiaia sopraggiunge certamente quando non hai più intuizioni, nemmeno bevendo molto vino.
Forse ciò dipende dalla mancanza di carboidrati? 
Se così fosse, uno potrebbe definire una sorta di aritmetica del pensiero-mangiante.
Sei ciò che mangi, diceva quello. Solo che lui non poteva minimamente ipotizzare che cosa sei se mangi l’una cosa o l’altra, mentre noi materialisti dietetici di oggi, forse, sì.

martedì 6 agosto 2024

Antiqua, 1 (1998-99)

Data un'anima il tuo puzzle si compone di pezzi immateriali di cui sei composto.

I pezzi hanno una valenza psicanalitica più o meno chiara, alcuni emergono altri stanno nascosti ed esistono ma non li conosci, perciò prima o poi forse ti fregano.

Se fai analisi puoi svelarli, e se sei fortunato (perché non basta fare analisi per stare bene) poi stai meglio.

C'è chi in analisi si è suicidato, tanto per dire dello stare meglio che non è così scontato.

Per fortuna, dico io, non è scontato, se no mi pare che sarebbe comodo che i ricchi vanno in analisi e poi stanno meglio dei poveri anche spiritualmente.


Ricchi, non siete affatto diversi da noi.


mercoledì 31 luglio 2024

Calasso e Agamben (Intuizione 80)

Non credo di essere il primo ad averlo pensato ma ho la fortissima impressione che Calasso sia una specie di Agamben della letteratura.

venerdì 5 luglio 2024

Fortnight (Taylor Swift, 1)

I was supposed to be sent away
But they forgot to come and get me
I was a functioning alcoholic
'Til nobody noticed my new aesthetic
All of this to say I hope you're okay
But you're the reason
And no one here's to blame
But what about your quiet treason?
And for a fortnight there, we were forever
Run into you sometimes, ask about the weather
Now you're in my backyard, turned into good neighbors
Your wife waters flowers, I wanna kill her
All my mornings are Mondays stuck in an endless February
I took the miracle move-on drug, the effects were temporary
And I love you, it's ruining my life
I love you, it's ruining my life
I touched you for only a fortnight
I touched you, but I touched you
And for a fortnight there, we were forever
Run into you sometimes, ask about the weather
Now you're in my backyard, turned into good neighbors
Your wife waters flowers, I wanna kill her
And for a fortnight there, we were together
Run into you sometimes, comment on my sweater
Now you're at the mailbox, turned into good neighbors
My husband is cheating, I wanna kill him
I love you, it's ruining my life
I love you, it's ruining my life
I touched you for only a fortnight
I touched you, I touched you
I love you, it's ruining my life
I love you, it's ruining my life
I touched you for only a fortnight
I touched you, I touched you
Thought of callin' ya, but you won't pick up
'Nother fortnight lost in America
Move to Florida, buy the car you want
But it won't start up 'til you touch, touch, touch me
Thought of calling ya, but you won't pick up
'Nother fortnight lost in America
Move to Florida, buy the car you want
But it won't start up 'til I touch, touch, touch you


Dovevano mandarmi via
Ma si sono dimenticati di venirmi a prendere
Ero un'alcolizzata funzionante
Finché nessuno ha notato la mia nuova estetica
Tutto questo per dire che spero che tu stia bene
Ma tu sei la ragione
E nessuno qui è da biasimare
Ma che dire del tuo silenzioso tradimento?
E per quindici giorni siamo stati per sempre
Ti incontro ogni tanto, ti chiedo del tempo
Ora sei nel mio cortile, sei diventato un buon vicino di casa.
Tua moglie innaffia i fiori, voglio ucciderla
Tutte le mie mattine sono lunedì bloccati in un febbraio infinito
Ho preso il farmaco miracoloso per il trasloco, gli effetti sono stati temporanei
E ti amo, mi sta rovinando la vita
Ti amo, mi sta rovinando la vita
Ti ho toccato solo per due settimane
Ti ho toccato, ma ti ho toccato
E per una quindicina di giorni siamo stati per sempre
Ti incontro ogni tanto, ti chiedo del tempo
Ora sei nel mio cortile, sei diventato un buon vicino di casa
Tua moglie innaffia i fiori, voglio ucciderla
E per quindici giorni siamo stati insieme
Ti incontro a volte, commenti il mio maglione
Ora sei alla cassetta della posta, sei diventato un buon vicino di casa
Mio marito mi tradisce, voglio ucciderlo
Ti amo, mi sta rovinando la vita
Ti amo, mi sta rovinando la vita
Ti ho toccato solo per due settimane
Ti ho toccato, ti ho toccato
Ti amo, mi sta rovinando la vita
Ti amo, mi sta rovinando la vita
Ti ho toccato solo per due settimane
Ti ho toccato, ti ho toccato
Ho pensato di chiamarti, ma tu non rispondi
Altri quindici giorni persi in America
Trasferirmi in Florida, comprare la macchina che vuoi
Ma non si accenderà finché non mi toccherai, mi toccherai, mi toccherai
Pensavo di chiamarti, ma non rispondi
Un'altra quindicina di giorni persi in America
Trasferirmi in Florida, comprare la macchina che vuoi
Ma non si accenderà finché non ti toccherò, ti toccherò, ti toccherò

sabato 1 giugno 2024

Religione (Intuizione 79)

Ciò che viene designato con la parola "religione" può essere sottovalutato soltanto in caso di grave insufficienza di giudizio.

lunedì 8 aprile 2024

Musica come lotta contro il Tempo (Intuizione 78)


Oggi ho pensato, credo per la prima volta, che forse la musica non è indifferente alla temporalità esistenziale.
Forse, al pari della danza che però ne è dipendente e di certi sport che ne sono tardive derivazioni, la musica permette di controllare il Tempo, anche se per un tempo limitato.
Ma durante il tempo dell'esecuzione musicale, il bravo esecutore DOMINA IL TEMPO.

Di fronte alla morte, il musicista non potrà far altro che ripetersi una melodia, ossia un frammento di Tempo governato.
(La mia melodia esiziale sarà l'aria delle Variazioni Goldberg.)

domenica 3 marzo 2024

Per Mark Fisher, 1

"Oddio, non so niente di economia, sul serio... (Scoppia a ridere.)" (M. Fisher, Desiderio postcapitalista).

La domanda da cui vorrei partire è questa: come può un critico brillante del capitalismo, quale Fisher senza ombra di dubbio era, ignorare l’economia, e ancor più: come può pensare di affermare pubblicamente di ignorarla senza conseguenze per la sua reputazione di critico del capitalismo?
Ossia: da quand'è che la sinistra ha ammesso la propria fondamentale ignoranza dell’economia?
Io stesso, che appartengo più o meno alla generazione di Mark Fisher (sono più giovane di quattro anni), sono un esempio di chi ha sempre considerato fondamentale l’economia e la sua critica, per una politica progressista, pur senza riuscire a impararla.
Ma a differenza di Fisher non ho mai pensato che fosse possibile rinunciare a comprenderla per poter criticare il capitalismo. Il capitalismo non esiste a prescindere dall'economia, e le interpretazioni altisonanti dell'economia come "nuova religione", da Benjamin ad Agamben, saranno anche affascinanti (non certo per me) ma non permettono alcuna critica costruttiva, emancipativa, progressista o rivoluzionaria, del capitalismo=economia reale.
Recentemente, leggendo Byung-Chul Han, un filosofo considerato in qualche modo, forse erroneamente, erede della sinistra (si spende per lui il ricordo della Scuola di Francoforte) ho constatato che nei suoi scritti agili e pop non pare esservi traccia di quell'economia reale che chiamiamo capitalismo.
Mi pare dunque essenziale ripartire da una critica delle critiche non-economiche del capitalismo.
A questo fine, il socialista Thomas Piketty, di cui sto leggendo Capitale e ideologia, sembra molto utile.

sabato 28 ottobre 2023

La morte come bell'evento (intuizione 77)

L'amore non mi ha riservato grandi gioie.
Sarà per questo che ultimamente mi pare di capire che la morte sarà l'evento più interessante della mia vita.

domenica 20 agosto 2023

L'anima e l'anomia (Intuizione 76)

L'anima, questo automa spirituale, è fondata sulla teleologia.
Ma una società priva di eticità abolisce tutti i fini comuni, lasciando agli individui l'enorme responsabilità di desiderare in modo errato.

mercoledì 7 giugno 2023

ChatGPTuring


1950 
Turing:

- Mi scriva, per favore, un sonetto sul tema del ponte sul Forth

- Non faccia affidamento su di me per questo. Non ho mai saputo scrivere poesie.



2023 ChatGPT:

- Mi scriva, per favore, un sonetto sul tema del ponte sul Forth

- Sul Forth, un ponte maestoso si innalza,
Tra la nebbia e l'orizzonte che si allarga,
Un legame di ferro e pietra che avanza,
Simbolo di progresso, grandezza che sfarfalla.

Le sue arcate si ergono verso il cielo,
Come ali di giganti, sospese in volo,
Attraversano l'abisso con orgoglio,
Unendo terre e cuori, un solo desiderio.

Le acque scure del fiume scorrono veloci,
Riflettendo la sua grandiosa struttura,
Mentre antiche melodie il vento accompagna,

Guidando l'anima del viaggiatore con dolcezza pura.
Ponte sul Forth, simbolo di connessione,
Tra terre, sogni e passioni in perfetta fusione.

giovedì 25 maggio 2023

Come insegnerò filosofia e storia, fino alla pensione (Intuizione 75)

Ho improvvisamente avuto una delle mie "intuizioni" (la 75esima, a quanto pare*): all'inizio della classe terza del liceo scientifico d'ora in poi dirò ai miei giovani allievi: "inizio oggi a raccontarvi una lunga storia che durerà tre anni".
In tutti questi anni di insegnamento è come se lo avessi sempre fatto, ma la storia che volevo raccontare rimaneva implicita in quanto "una storia".
Anche perché, forse, in effetti, non l'avevo così chiara come mi pare di iniziare ad averla oggi, a cinquantuno anni suonati e dopo avere subito la gravissima perdita di un caro amico d'infanzia.


* Il teologo di "Palombella rossa" dice che ce ne sono 163 in una vita.

venerdì 3 marzo 2023

Il non-travaglio del computazionale (Intuizione 74)

Ho finalmente un'ipotesi che potrebbe spiegare perché i computer scientist possono lavorare indefessamente, come se lavorare non costasse loro alcuna energia.

Il pensiero computazionale potrebbe essere consustanziale all'essere umano, tanto da non richiedere affatto "il travaglio del concetto" (Hegel).

mercoledì 1 febbraio 2023

Soggettivo e oggettivo (Intuizione 73)

La confusione tra soggettivo e oggettivo è alla base dell'ideologia contemporanea, come molte altre confusioni concettuali.

Certamente soggetto e oggetto sono categorie rivedibili, vetuste, forse obsolete, sicuramente ottocentesche.

Tuttavia l'attuale senso comune non riesce a distinguerle, ossia non riesce a pensarle.