E’ tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell’oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all’intento Giunger mai non potria, ben si conviene Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)

venerdì 4 giugno 2010

Come Hrundi Bakshi al cesso

Vi ricordate Hrundi Bakshi (Peter Sellers) in quella memorabile scena di The party (Hollywood party), che è il mio film-feticcio? Hrundi va nel bagno della villa e inizia a fare un casino dopo l'altro: gli cade il quadro nel cesso e lo asciuga con la cartaigienica, ma il rotolo inizia a scorrere e non si ferma più e lui guarda in perfetta immobilità indiana il cumulo di carta che si sta formando... Poi mette tutta la carta nel cesso e tira l'acqua, lo sciacquone non si arresta e l'acqua inizia a tracimare dal cesso allagando tutto il bagno, dal quale alla fine Hrundi fuggirà per non essere scoperto dalla cameriera. (Esce dalla finestra, si arrampica sui tetti, scivola e cade epicamente nella piscina).

E da qualche parte Derrida dice di sentirsi talvolta come quei nevrotici ossessivi che si lavano le mani di continuo, solo che lui ha l'impressione di sporcarsele ancor di più, lavandosele.

Quando sto male, io mi sento come Hrundi Bakshi al cesso, tocche le cose e cadono per terra, non cooordino i movimenti, ogni gesto mi sembra difficile, ci sono attimi in cui la catastrofe mi sembra a portata di mano e attendo che il mondo mi crolli addosso tutto assieme.

1 commento:

edoardo.acotto@gmail.com ha detto...

oggi mi sento esattamente così, la realtà mi si scompone inesorabilmente in sottounità nessuna delle quali riesco ad affrontare senza che si suddivida a sua volta ulteriormente