E’ tutta, In ogni umano stato, ozio la vita, Se quell’oprar, quel procurar che a degno Obbietto non intende, o che all’intento Giunger mai non potria, ben si conviene Ozioso nomar. (Giacomo Leopardi)

mercoledì 27 giugno 2012

Adso da Melk

Ho letto Il nome della rosa quando avevo più o meno 14 anni (mi piacque da morire, a parte le pagine di storia e i testi interpolati in latino).

A un certo punto ripetendo il misterioso nome del suo protagonista, Adso da Melk, mi resi conto che pronunciandolo ripetutamente (adsodamelkadsodamelkadsodamelkadso), si ode quasi subito distantemente "dame 'l cazzo", un imperativo categorico che potrebbe essere un misto di italiano e non meglio precisato dialetto nordico, forse il piemontese dello scrittore.

La letteratura non conferma la mia "intuizione", e lo stesso Eco ha ricollegato il suo Adso alla figura storica del monaco Adso da Montier-en-Der.
Ma sono convinto che quel sapiente burlone non possa essersi imbattuto per caso in questo gioco fonetico. Non certo lui, che diede una tesi di laurea consistente nel calcolare il numero di occorrenze del nome Laura nelle poesie di Leopardi e del nome Silvia in quelle di Petrarca :-D

3 commenti:

Sonia ha detto...

Anch'io mi ero accorta di questo gioco di parole

Sonia ha detto...

Anch'io mi ero accorta di questo gioco di parole

edoardo.acotto@gmail.com ha detto...

Probabilmente siamo in tantissimi, cara Unknown :-D