FASCISMO
In epoca di populismi si assiste a una decostruzione corriva del concetto di fascismo, che non è più percepito storicamene ma soltanto come etichetta strumentale.
Non si può rinunciare all'ancoramento storico (il fascismo novecentesco responsabile della guerra, contro qualunque revisionismo) ma bisogna distillare una teoria filosofica del (neo)fascismo.
Partire dall'articolo di U. Eco sul fascismo eterno, nel quale si propone una definizione aconcettuale, nei termini opportuni delle wittgensteiniane somiglianze di famiglia. Il vantaggio è che si potranno ritrovare delle somiglianze con il capitalismo neoliberista, i cui sostenitori si considerano antifascisti. L'obiezione inversa, secondo cui anche il comunismo dittatoriale sarebbe una forma di fascismo non regge concettualmente: il totalitarismo comunista ha radici ideologiche ben diverse.
Benjamin e Adorno sono ancora utilizzabili? Jesi mi pare troppo vincolato al (neo)fascismo storico, oltre che culturale.
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