Concetti badiousiani
Il libro che ha reso definitivamente famoso Badiou si intitola L'Essere e l'evento. Vidi questo libro per la prima volta nella libreria di Strasburgo nella quale, durante il mio Erasmus, andavo spesso per familiarizzarmi con l'editoria francese, filosofica e non. Era un gran tomo, pubblicato dalla prestigiosa casa editrice Seuil. Ma ancor più che le dimensioni ragguardevoli, superiori a quelle di qualsiasi libro di Derrida o Deleuze, mi impressionavano i segni impressi al suo interno: all'incirca in un terzo delle pagine comparivano simboli logico-matematici che fino ad allora non avevo mai trovato in un libro di filosofia. Questo perché io conoscevo soltanto la filosofia continentale, o umanistica, o letteraria, che dir si voglia, ossia la filosofia che dialoga con la storia della filosofia, trattando i problemi di Platone e Nietzsche come se fossero attuali.
Avevo incontrato i simboli logici prima dell'università, quando leggevo inconsapevolmente libri come Gödel, Escher, Bach. Un'eterna ghirlanda brillante, di Douglas Hofstadter, oppure L'inconscio e gli insiemi infiniti, di Ignacio Matte Blanco. Libri scoperti grazie a quel grandioso manuale liceale di letteratura intitolato Il materiale e l'immaginario. Ma L'Essere e l'evento era il libro di un filosofo continentale, e trattava di filosofi classici come Spinoza, Hegel, Heidegger, ma anche di Cantor e Gödel.
La sua tesi fondamentale era che la matematica è ontologia. Una tesi di derivazione lacaniana, molto ambigua e probabilmente insensata come ho cercato di dimostrare nel mio unico articolo di filosofia pubblicato, ma che permette a Badiou di formalizzare in simboli matematici détournés, risignificati metaforicamente, certi concetti tradizionali della filosofia continentale.
Per esempio i concetti di soggetto, verità ed evento.
Il concetto di soggetto ha una lunga storia, che possiamo limitare, relativamente a Badiou, al percorso che va da Descartes a Lacan. Per Badiou, soggetto non è l'individuo razionale autonomo alla base del moderno senso comune liberale, bensì un effetto astratto: qualcosa che può storicamente incarnarsi in vari modi in seguito all'apparizione miracolosa di una verità (evento) e al derivarne certe conseguenze.
Anche il concetto di verità affonda le sue radici nella filosofia antica, ma Badiou usa il concetto di Lacan: una verità è un'epifania imprevedibile all'interno del precedente quadro di sapere. La dodecafonia e il cubismo sono esempi di verità artistica, la Comune e la rivoluzione bolscevica sono verità politiche, la scoperta dei numeri razionali è una verità scientifica, e il mio vecchio amore per Filippa è un tragico esempio di verità amorosa.
Ma per ora basta di questo.
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