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domenica 28 maggio 2017

Lacaniani (Roman nouveau, 8)


Lacaniani

Per andare a Parigi e incontrare Badiou avevo chiesto ospitalità a un'amica di mio padre. Era una psicoanalista che avevo conosciuto anni prima in Italia. Quella sera, dopo che avevo incontrato Badiou, ero elettrizzato e durante la cena non mi trattenni dal parlarne. Raccontai che Badiou era un seguace di Lacan ma diceva di non avere mai fatto un'analisi; anzi in un suo testo si definiva come "inanalizzato".
Il compagno di Margaret, anche lui psicoanalista, disse che questa era una fortuna: aveva infatti ancora la possibilità di farsi analizzare. Umorismo da strizzacervelli. Il mio leggero risentimento per quell'affermazione - di presunta superiorità dell'analizzato sul non analizzato – fu vendicato quando Margaret si dichiarò "abbastanza lacaniana".
Tu, lacaniana? - disse il suo compagno stupito - non me lo avevi mai detto.
Be' dai, in Francia siamo un po' tutti lacaniani - disse lei per chiudere la discussione.

Andai a dormire soddisfatto: avevo seminato una zizzania non indifferente. 

Lacan definisce l'essere umano, hegelianamente, come mancanza-d'-essere, ed è per questo che un deleuziano non può apprezzarlo. Perché per Deleuze il desiderio è creazione, divenire, pienezza senza vuoti.

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